“Un pezzo per volta si costruisce Memoria”. Con questa semplice frase, oggi si è celebrato il 23esimo anniversario dell’assassinio di Giuseppe Di Matteo, il figlio 13enne di Santino Di Matteo, rapito il 23 novembre del ’93 in un maneggio di Villabate per far tacere il padre che aveva deciso di collaborare con la giustizia. A ordinare il suo assassinio fu Giovanni Brusca, facendolo sciogliere nell’acido l'11 gennaio del ’96, dopo 25 mesi di atroce prigionia. A organizzare i diversi momenti di commemorazione è il Presidio Libera Valle Jato “Giuseppe Di Matteo e Mario Nicosia”, con il patrocinio del Comune di San Giuseppe Jato, che ha deposto una corona di fiori nel Giardino della Memoria, in Contrada Giambascio, a San Giuseppe Jato. Momento al quale ha partecipato anche il sindaco di San Giuseppe Jato, Rosario Agostaro. Installata una mattonella commemorativa in piazza Falcone e Borsellino, vicino alla targa dedicata al ricordo del piccolo Di Matteo. Zona, quest’ultima, solitamente frequentata dai ragazzi, dov’è stato realizzato un “muro della memoria” sul quale ogni anno vengono affisse delle mattonelle di terracotta dedicate a Giuseppe Di Matteo, realizzate dai volontari di Libera.