PALERMO. Da Ballarò, davanti a una scuola elementare, alla Zisa, nei pressi del Castello, fino alla centralissima via Volturno, proprio alle spalle del maestoso Teatro Massimo. L'emergenza rifiuti a Palermo non risparmia il centro storico, invadendo il percorso arabo-normanno, i monumenti. Una panorama non proprio attrattivo per i tanti turisti che, soprattutto nel periodo primaverile, girano per la città. Non va di certo meglio a cittadini e residenti, costretti ad avere a che fare tutti i giorni con i cumuli di spazzatura lungo i marciapiedi, vicino alle abitazioni e persino davanti alle scuole. È quello che accade per esempio in via G. Di Cristina, a Ballarò, davanti all'istituto comprensivo G.E. Nuccio, a due passi dall'ospedale dei Bambini, ai margini del percorso arabo-normanno. Qui, come si vede dalle foto, i cassonetti sono stracolmi non tanto di sacchetti quanto di indumenti, ingombranti e mobilia. Cumuli di spazzatura ieri sono comparsi anche a pochi metri dal Teatro Massimo, nella zona pedonale di via Maqueda, nell'area in cui di recente è partita la raccolta differenziata (secondo step di "Palermo differenzia 2"). La foto dei rifiuti davanti al monumento simbolo di Palermo rimbalza sui social, scatenando aspre polemiche: "È questa la situazione che ormai si ripete abitualmente anche nelle centralissime arterie di Palermo affollate da turisti e cittadini. Sull'emergenza rifiuti e sull'incapacità dell'amministrazione comunale di porre rimedio a un problema ormai all'ordine del giorno", commentano i consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle, Ugo Forello, Giulia Argiroffi e Antonino Randazzo. "Orlando parla tanto di rilancio turistico e culturale, ma la cartolina di Palermo che i turisti da settimane portano in giro per il mondo, quando tornano a casa, è quella di cumuli di spazzatura davanti ai nostri monumenti, musei e chiese". Cassonetti stracolmi di sacchetti anche in via Giuseppe Savagnone, a un centinaio di metri dal Castello della Zisa, come ci raccontano le foto inviate a redazioneweb@gds.it da un lettore residente in zona. "Palermo Capitale italiana della Cultura - scrive nell'email - Ogni ulteriore commento è superfluo. Potremmo solo aggiungere fotocopia delle bollette della Tari".