Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Mafia, colpo alle cosche di Palermo: in appello 64 condanne e 27 assoluzioni. Oltre 5 secoli di carcere - Nomi e foto

Girolamo Biondino
Tommaso Contino
Vito Galatolo
Sandro Diele
Gregorio Palazzotto
Domenico Palazzotto
Silvio Guerrera
Giovanni Vitale
Epifanio Aiello
Domenico Baglione
Giuseppe Battaglia
Giovanni Beone
Giuseppe Bonura
Francesco Caporrimo
Giulio Caporrimo
Marco Carollo
Antonino Ciaramitaro
Domenico Ciaramitaro
Gaetano Ciaramitaro
Davide Contino
Francesco D’Alessandro
Salvatore D’Alessandro
Guido D’Angelo
Nicolò Di Maio
Gioacchino Favaloro
Lorenzo Flauto
Pietro Franzetti
Giuseppe Fricano
Angelo Gallina
Nicola Geraci
Camillo Graziano
Francesco Graziano
Roberto Graziano
Santo Graziano
Vincenzo Graziano - annullata con rinvio la condanna
Gioacchino Intravaia
Avni Kpuzi
Rosario Li Vigni
Paolo Lo Iacono
Giuseppe Lombardo
Vincenzo Luca
Pietro Magrì
Serafino Maranzano
Filippo Matassa
Francesco Militano
Gregorio Palazzotto
Michele Pillitteri
Emilio Pizzurro
Marcello Puccio
Ignazio Romano
Antonino Siragusa
Luigi Siragusa
Onofrio Terracchio
Calogero Ventimiglia

PALERMO. Su 91 imputati, in appello sono arrivate 64 condanne e 27 assoluzioni, per un totale di oltre cinque secoli di carcere. Regge in appello l’impianto accusatorio nel processo scaturito dall’operazione Apocalisse eseguita nel 2014 nei confronti di circa 150 presunti appartenenti alle cosche di Resuttana, San Lorenzo, Acquasanta, Arenella, Partanna e Mondello, ricadenti tutte nel capoluogo siciliano. Nella fotogallery i condannati. Il collegio della corte d’appello, presieduto da Gianfranco Garofalo, a latere Adriana Piras e Massimo Corleo, ha in gran parte confermato la sentenza di primo grado, emessa dal gup Giuseppina Cipolla nel 2016, aggravando in alcuni casi le pene e accogliendo così il ricorso della Procura e dei sostituti procuratori generali Sergio Barbiera e Rita Fulantelli. Nessuna nuova assoluzione e quattro condanne in più tra il primo e il secondo grado. Ai tre collaboratori di giustizia condannati, Vito Galatolo, Silvio Guerrera e Giovanni Vitale detto Panda, la corte ha riconosciuto l'attenuante speciale prevista dalla legge per i pentiti che abbiano dato un contributo rilevante all'istruttoria del processo. Aumento in continuazione per Vito Galatolo, che nei 16 anni di condanna si vede comprendere altre sentenze per fatti analoghi. Tra coloro che hanno avuto le pene più alte i boss Girolamo Biondino, fratello di Salvatore, arrestato con Totò Riina il 15 gennaio del 1993: per lui 13 anni e 8 mesi, con una lieve riduzione rispetto ai 14 del primo grado. Pene severe anche per Tommaso Contino, che scende da 20 anni a 16 anni e 10 mesi, così come per Sandro Diele, che passa da 17 anni e 8 mesi a 14 e 8 mesi. Vent'anni sono stati confermati invece a Gregorio Palazzotto, mentre il fratello Domenico si è visto ridurre la pena a 16 anni e 10 mesi. In accoglimento delle richieste dell'accusa sono state ridotte le pene ai collaboratori di giustizia Silvio Guerrera, che passa da 10 anni a 6 anni e mezzo e Giovanni Vitale, detto il panda che passa da 8 anni e 4 mesi a 4 anni e 10 mesi. In primo grado il processo, nato da un maxi blitz contro le cosche mafiose dei quartieri occidentali di Palermo, fu istruito dai pm Roberto Tartaglia, Dario Scaletta, Amelia Luise e Annamaria Picozzi. L'accusa in appello è stata sostenuta dal pg Rita Fulantelli. Il dispositivo è stato letto nell'aula bunker del carcere Pagliarelli. La corte ha confermato l'assoluzione, tra gli altri, del boss di San Lorenzo Giulio Caporrimo. Ecco le condanne: Epifanio Aiello 8 anni e 8 mesi, Domenico Baglione 9 anni e 4 mesi, Giuseppe Battaglia 8 anni, Giovanni Beone 11 anni e mezzo, Girolamo Biondino 13 anni e 8 mesi, Giuseppe Bonura 8 anni e 8 mesi, Giovanni Cacciatore 8 anni e 8 mesi, Francesco Caporrimo 8 anni, Marco Carollo 4 anni e 8 mesi, Antonino Ciaramitaro 6 anni, Domenico Ciaramitaro 1 anno, Gaetano Ciaramitaro 9 anni e 4 mesi, Davide Contino 1 anno e 6 mesi, Tommaso Contino 16 anni e 10 mesi, Salvatore Coppola 2 anni, Francesco D’Alessandro 10 anni, Salvatore D’Alessandro 8 anni e 10 mesi, Guido D’Angelo 9 anni e 10 mesi, Fabio Giuseppe Davì 8 anni e 4 mesi, Antonio Di Maggio 10 anni e 6 mesi, Nicolò Di Maio 14 anni e 2 mesi, Sandro Diele 14 anni e 8 mesi, Erasmo Enea 8 anni (assolto in primo grado), Gioacchino Favaloro 10 anni e 4 mesi, Francesco Ferrante 2 anni (assolto in primo grado), Lorenzo Flauto 11 anni e 6 mesi, Pietro Franzetti 1 anno, Giuseppe Fricano 13 anni, Vito Galatolo 16 anni, Angelo Gallina 8 anni e 8 mesi, Melchiorre Gennaro 1 anno e 4 mesi, Tommaso Genovese 8 anni (assolto in primo grado), Nicola Geraci 8 anni, Camilla Graziano 9 anni e 4 mesi, Francesco Graziano 1 anno, Roberto Graziano 9 anni e 4 mesi, Santo Graziano 8 anni e 8 mesi, Vincenzo Graziano 10 anni, Silvio Guerrera 6 anni e mezzo, Gioachino Intravaia 8 anni, Avni Kpuzi 6 mesi, Rosario Li Vigni 1 anno e 4 mesi, Paolo Lo Iacono 11 anni e mezzo, Giuseppe Lombardo 1 anno e 8 mesi, Vincenzo Lucá 8 anni, Pietro Magrì 8 anni, Serafino Maranzano 2 anni e 4 mesi, Filippo Matassa 10 anni, Salvatore Mendola 8 anni e 8 mesi, Francesco Militano 8 anni e 8 mesi, Gregorio Palazzotto 20 anni, Domenico Palazzotto 16 anni e 10 mesi, Michele Pillitteri 9 anni e 8 mesi, Emilio Pizzurro 11 anni, Marcello Puccio 10 anni, Ignazio Romano 10 anni, Roberto Sardisco4 mesi, 9 anni e 10 mesi, Antonio Siragusa 8 anni e 8 mesi, Luigi Siragusa 10 anni e 4 mesi, Antonino Taralo 9 anni e 4 mesi (assolto in primo grado), Onofrio Terracchio 15 anni e 10 mesi, Aurelio Valguarnera 1 anno e 4 mesi, Calogero Ventimiglia 12 anni e 10 mesi, Giovanni Vitale 4 anni e 10 mesi. Assolti: Giulio Caporrimo, Davide Catalano, Leonardo Clemente, Domenico Consiglio, Ciro Enea, Filippo Di Pisa, Daiana De Lisi, Erasmo Enea, Carmelo Farnese, Roberto Flauto, Carlo Lucio e Calogero Ginestra, Sergio Ilardi, Luigi Li Volsi, Francesco Paolo Mangano, Leonardo Marino, Teresa Marino, Carmelo Meli, Marco Mineo, Pietro Mineo, Salvatore Mineo, Serafino Piazzese, Salvatore Picone, Aurelio Puccio, Leandro Puccio, Antonino Salerno, Antonino Tarallo. Erano assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Giovanni Castronovo, Tommy De Lisi, Silvana Tortorici, Michele Rubino.

leggi l'articolo completo