Palermo

Domenica 28 Aprile 2024

Sorelle uccise in casa a Ramacca
Assassino tornato sul luogo del delitto
Le terribili immagini che lo incastrano

Foto della casa mostrata dai carabinieri
Una foto mostrata dai Carabinieri durante la conferenza stampa sul duplice omicidio delle sorelle Mogavero a Ramacca (Catania), 14 dicembre 2017. ANSA/COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI CATANIA +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++
Una foto mostrata dai Carabinieri durante la conferenza stampa sul duplice omicidio delle sorelle Mogavero a Ramacca (Catania), 14 dicembre 2017. ANSA/COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI CATANIA +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++
Una foto mostrata dai Carabinieri durante la conferenza stampa sul duplice omicidio delle sorelle Mogavero a Ramacca (Catania), 14 dicembre 2017. ANSA/COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI CATANIA +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++
L’uomo fermato in un fermo immagine
L’uomo fermato in un fermo immagine
Le due sorelle uccise
Gianluca Modica, accusato dell’omicidio
Il portone d’ingresso dell’appartamento

RAMACCA. L'assassino è tornato sul luogo del delitto. La realtà non è troppo distante dalla fantasia dei classici libri gialli. Gianluca Modica, 30 anni, dopo avere ucciso nella prima mattinata di ieri le sorelle Lucia e Filippa Mogavero, di 70 e 79 anni, sgozzandole nella loro casa di Ramacca, nel pomeriggio era in piazza Margherita, davanti alla casa delle due donne, mischiato tra i curiosi. Lo hanno ripreso alcuni sistemi di videosorveglianza che lo inquadrano mentre fuma. Probabilmente, spiegano i carabinieri, essendo un frequentatore abituale della piazza, in passato oggetto di un'operazione antidroga, ha preferito che non si notasse la sua assenza. Modica è stato incastrato da alcune immagini di video di sorveglianza e da alcuni indumenti trovati con tracce del duplice omicidio. Trovate anche una soletta di uno scarponcino dell'uomo che era stata rinvenuta sotto il corpo di una delle due sorelle e una felpa con cappuccio e un paio di jeans del 30enne che erano stati lavati anche con dei reagenti. Ma sugli abiti i carabinieri hanno trovato lo stesso tracce di sangue, anche su dei calzini che erano nel contenitore dei panni sporchi. L'uomo è stato fermato per duplice omicidio aggravato e tentata rapina. I controlli dei carabinieri si erano concentrati da subito sui numerosi frequentatori di piazza Margherita su cui si affaccia la palazzina delle sorelle Mogavero. I sospetti sono stati concentrati sul 30enne, ripreso da un sistema di video sorveglianza privato vicino all'ingresso della palazzina. I carabinieri lo hanno riconosciuto, nonostante indossasse un cappuccio, perché aveva precedenti per spaccio di droga. Il 30enne non era a casa, è stato trovato nell'abitazione di parenti. Durante la perquisizione nella sua abitazione sono stati trovati gli elementi che lo accusano. E' stato quindi fermato dai carabinieri e dopo l'interrogatorio del Pm di Caltagirone condotto in carcere. Modica è entrato dal tetto di un'abitazione attigua, pensando che a casa non ci fosse nessuno o soltanto Filippa Mogavero, 79 anni, visto che la sorella Lucia, 70, era uscita per andare a comprare dei dolci per festeggiare il proprio onomastico, e la terza, Cettina, era nella scuola in cui insegna. Era in cerca di soldi, voleva 200 euro per saldare un debito pregresso di droga, come ha ammesso lui stesso. La prima a cadere nelle sue mani è Filippa Mogavero, al terzo piano della loro palazzina, con la quale ha una colluttazione, e che lega. Nel frattempo rientra Lucia con un vassoio di dolci. L'uomo scende e chiede i soldi. Lei è disposta a dargliene anche di più. Lui, dice, di 'accontentarsi' di 200 euro. La donna cede e gli dà i soldi e gli getta contro anche un mazzo di chiavi, intimandogli che tanto lo conosceva di vista perché era un frequentatore della piazza e lo avrebbe denunciato. E' stato allora, secondo il racconto del fermato, ancora da verificare, che la donna avrebbe preso un coltello e Mogavero, sostiene, si sarebbe difeso uccidendola, sgozzandola. Poi le avrebbe legato i piedi per simulare sevizie e avrebbe messo a soqquadro la casa. Intanto, ricostruisce, sale sopra e al quel punto uccide con una coltellata alla gola l'altra sorella perché teme di essere denunciato. L'arma del delitto non è stata trovata. La ricostruzione del fermato è adesso al vaglio della Procura di Caltagirone, diretta da Giuseppe Verzera, che chiederà la convalida del fermo per duplice omicidio aggravato e rapina.

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