Palermo

Giovedì 02 Maggio 2024

Clan di Porta nuova, Villabate e Bagheria: 35 condanne per 2 secoli e mezzo, 5 assolti - Nomi Foto

Paolo Calcagno
Teresa Marino - 14 ANNI
Domenico Tantillo
Giampiero Pitarresi
Rocco Marsalone
Salvatore Scardina
Alessandro Bronte - 12 ANNI
Carmelo D’Amico - 10 ANNI
Pietro Catalano - 8 ANNI
Salvatore Mulè
Nunzio La Torre
Massimiliano Restivo
Francesco Paolo Desio
Francesco Paolo Lo Iacono
Giuseppe Di Cara
Ludovico Scurato - 6 ANNI
Tommaso Catalano
Antonino Salerno
Pasquale Di Salvo
Giuseppe Tantillo
Salvatore David
Andrea Militello
Giuseppe Ruggeri
Gaetano Tinnirello - ASSOLTO
Giuseppe Di Giovanni - ASSOLTO

PALERMO. Oltre due secoli e mezzo di carcere sono stati inflitti dal gup Nicola Aiello a 35 imputati – accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsioni, traffico di stupefacenti - nel processo scaturito dall’operazione Panta Rei. Cinque gli assolti: Giuseppe Di Giovanni, Gaetano Tinnirello (per i quali è stata ordinata l’immediata scarcerazione), Rosario Fricano, Giuseppe Bucaro, Mario Sciortino. Pizzo, spaccio di cocaina, ma anche controllo del mercato dei frutti di mare. C'era anche questo nell'operazione Panta Rei che portò al fermo di 38 persone a dicembre 2015 (altre furono arrestate successivamente), molti sarebbero gli appartenenti al clan di Porta Nuova, Villabate e Bagheria. E ci sarebbe stata una donna al vertice: Teresa Marino moglie di Tommaso Lo Presti, aveva ricevuto il delicatissimo compito di aiutare economicamente le famiglie dei carcerati. Nel blitz finirono in carcere anche Domenico e Giuseppe Tantillo del Borgo Vecchio. Il secondo da qualche tempo collabora con i pm.  In 40 hanno scelto il rito abbreviato. I pm erano Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli. Queste le condanne: Paolo Calcagno 14 anni, Teresa Marino 14 anni, Alessandro Bronte 12 anni, Pietro Catalano 8 anni, Tommaso Catalano 6 anni, Carmelo D'Amico 10 anni, Salvatore David 4 anni e 8 mesi, Francesco Paolo Desio 8 anni, Giuseppe Di Cara 8 anni, Pasquale Di Salvo 5 anni e 4 mesi, Nunzio La Torre 8 anni, Francesco Paolo Lo Iacono 8 anni, Rocco Marsalone 12 anni, Andrea Militello 4 anni, Salvatore Mulè 8 anni, Giampiero Pitarresi 14 anni, Massimiliano Restivo 8 anni, Giuseppe Ruggeri 3 anni, Antonino Salerno 6 anni, Salvatore Scardina 12 anni,  Lodovico Scurato 6 anni, Domenico Tantillo 14 anni, Giuseppe Tantillo 5 anni e 4 mesi, Antonino Giuseppe Maria Virruso 8 anni, Antonino Abbate 6 anni, Salvatore Ingrassia 8 anni, Bartolomeo Militello 12 anni, Vincenzo Vullo 6 anni, Salvatore D’Asta 2 anni (pena sospesa), Giuseppe Minardi 6 anni, Francesco Terranova 6 anni, Maria Rosa Butera 2 anni (pena sospesa), Gaspare Parisi 6 anni, Massimo Monti 2 anni (pena sospesa), Angelo Mendola 6 anni. Dalle indagini dei pubblici ministeri emerge, ancora una volta, che il mandamento di Porta Nuova è il più influente della città, indipendentemente da chi lo governi. Sul fronte pizzo, erano una trentina le estorsioni - tra tentate e consumate - contestate agli indagati. Tra le parti civili, Libero futuro, Solidaria, associazione Libero Grassi, Sos Impresa, Addiopizzo, Fai, Confcommercio, Confesercenti, Assindustria Palermo, Centro Pio La Torre e Confindustria.

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