PALERMO. Pene per 236 anni di carcere e una sola assoluzione per i 31 indagati nel processo che prese il via nel maggio del 2015 con l'operazione "Verbero". Come si legge sul Giornale di Sicilia in edicola in un articolo a firma di Riccardo Arena, il gup Wilma Mazzara ha accolto le richieste della Procura infliggendo pesanti condanne ai 31 presunti appartenenti alla cosca di Pagliarelli. L'operazione portò alla scoperta dei summit che si svolgevano al bar dell'ospedale Civico di Palermo per decidere le strategie del pizzo e il grande interesse del clan nei confronti dei lavori per il rifacimento del Policlinico. Erano stati gli stessi imprenditori a far emergere la tentata estorsione, grazie alle denunce dei furti e di altre intimidazioni subite nel corso dei mesi. La condanna più pesante - 18 anni sui 22 chiesti - è stata inflitta a Vincenzo Giudice, seguito da Giuseppe Massimiliano Perrone, considerato il capo del mandamento di Pagliarelli, che ne ha avuti 14 e 6 mesi, da Alessandro Alessi e Tommaso Nicolicchia, 14 a testa. Pena di 12 anni per Concetta «Cettina» Celano, Andrea Calandra, Matteo Di Liberto, Aleandro Romano, Alessandro Anello e Salvatore Sansone, mentre Antonino Spinelli e Giovan Battista Barone ne hanno avuti 10 ciascuno, Stefano e Giuseppe Giaconia 8 a testa; 6 anni per Cosimo Di Fazio e Angelo Milazzo; Vincenzo Buccheri 5 anni e 4 mesi, Giovanni Giardina 5 anni. Per i reati collegati al traffico di droga, ci sono le pene minori: Carlo Grasso, 4 anni e 4 mesi; Giuseppe Di Paola e Giovanni Catalano 4 e 2 mesi a testa, Carmelo Migliaccio, Giuseppe Castronovo e Giosuè Castrofilippo 4 l' uno, Rosario Di Stefano, Domenico Nicolicchia, Paolo Castrofilippo, Daniele Giaconia e Mauro Zampardi 3 anni l'uno, Francesco Ficarotta e Antonino Calvaruso (accusato di corruzione) 2 anni e 6 mesi. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE