PALERMO. Solo lievi ritocchi in appello al processo Alexander, scaturito dall’operazione dei carabinieri del luglio di tre anni fa contro il clan di Porta Nuova a Palermo. Pene ridotte per 12 dei 30 imputati, tra cui il boss Alessandro D’Ambrogio, che passa da vent’anni a 19 e otto mesi, come si legge sul Giornale di Sicilia in edicola in un articolo a firma di Riccardo Arena.
Le modifiche riguardano anche Salvatore Asaro, (da 7 anni e 4 mesi a 4 anni e 4 mesi), Salvatore Alario (da un anno e 2 mesi a 8 mesi), Antonino Ciresi (da 13 anni e 8 mesi a 11 anni e 10 mesi), Giuseppe Civiletti e Marco Chiappara, (entrambi 10 anni contro i 10 e 10 mesi del primo grado), Pietro Compagno (da 2 anni a 10 mesi); Daniele Favata (da 10 anni e 8 mesi a 7 anni e 8 mesi), Veronica Giordano (da 8 anni a 6 mesi, ma la sua condanna diventa solo pecuniaria con 9000 euro di multa), Attanasio La Barbera (sconto di 60 giorni, in primo grado era stato condannato a 8 anni e 4 mesi), Antonino Seranella (da 15 anni a 13 e 4 mesi), Biagio Seranella (pena aumentata da 12 anni a 12 e 2 mesi).
Confermate le condanne per Vincenzo Ferro ( 12 anni), Umberto Sisia e Pietro Tagliavia (10 anni), Giovanni Alessi (9 anni), Francesco Scimone (8 e 4 mesi), Andrea Bono, Giuseppe Di Maio e Giacomo Pampillonia (8 anni), Gaspare Dardo (7 anni), Ahmed Bachtobji (4 anni e 8 mesi), Francesco Paolo Nuccio (4 e 2 mesi), Ciro Napolitano (4 anni).
Pene minori confermate per Gaetano Rizzo (3 anni), Raffaele Esposito, Pietro Compagno e Carmelo Russello (2 anni), Giacomo Rubino (un anno e 4 mesi), Salvatore Ignoffo (un anno).
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