Palermo

Giovedì 02 Maggio 2024

La cosca mafiosa di Borgetto e le alleanze per le estorsioni: le foto dei coinvolti

Nicolò Salto, condannato
Giuseppe Toia - in carcere
Antonino Frisina, assolto
Antonino Giambrone, assolto
Francesco Giambrone, condannato
Giuseppe Giambrone, condannato
Salvatore Petruso, assolto
Francesco Petruso, assolto

PALERMO. Operazione dei carabinieri contro la famiglia mafiosa di Borgetto. Dieci le misure cautelari eseguite,  su ordinanza del gip del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura distrettuale, nei confronti degli esponenti della cosca palermitana. In 9 sono finiti agli arresti e uno, il noto giornalista Pino Maniaci, è stato sottoposto a obbligo di dimora. Secondo gli investigatori, la cosca avrebbe pilotato appalti pubblici e persino le amministrative di Borgetto. "Tutti soggetti accusati - si legge in una nota - a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione e intestazione fittizia di beni. Le attività tecniche - scrivono gli investigatori - hanno consentito di documentare l’interesse della compagine mafiosa a condizionare le scelte amministrative del Comune di Borgetto, con particolare riguardo all’esecuzione di alcuni lavori pubblici". Questo l'elenco degli arrestati dai carabinieri nell'operazione antimafia Kelevra contro il clan di Borgetto: il carcere è stato disposto per Antonino e Nicolò Salto; Giuseppe, Francesco e Antonino Giambrone, Antonino Frisina e Giuseppe Toia. Ai domiciliari sono andati Francesco e Salvatore Petruso. Sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione e intestazione fittizia di beni. Per il giornalista Pino Maniaci, accusato di estorsione, è stato disposto il divieto di dimora.

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