Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Mafia a Carini, tre assolti e 5 condannati - Nomi e foto

Margherita Passalacqua, assolta
Salvatore Sgroi, assolto
Gianfranco Grigoli, assolto
Croce Frisella, condannato a 9 anni
Giacomo Lo Duca
Giuseppe Pecoraro, condannato a 3 anni
Pietro Sgroi, condannato a 6 anni e 6 mesi
Giuseppe Barone, condannato a 2 anni
Antonino Buffa,già assolto in primo grado
Croce Maiorana. già assolto in primo grado

PALERMO. Cadono le accuse di associazione mafiosa per Margherita Passalacqua, figlia del defunto boss Calogero Giovan Battista, Salvatore Sgroi e Gianfranco Grigoli che sono stati assolti dalla prima sezione della corte d’appello di Palermo nel processo a presunti affiliati al clan mafioso di Carini (Palermo). Già in primo grado erano stati assolti Antonino Buffa e Croce Maiorana (entrambi difesi, come Passalacqua e Sgroi, dall'avvocato Gianfranco Viola). Ridotta la condanna a Croce Frisella che passa da 11 a 9 anni. Confermate le condanne a  Giacomo Lo Duca (9 anni), Giuseppe Pecoraro (3 anni), Pietro Sgroi (6 anni e 6 mesi), Giuseppe Barone (2 anni). Nel 2011 erano finite in carcere 21 persone (in 11 hanno poi scelto l’abbreviato), tra cui anche Calogero Giovan Battista Passalacqua, poi morto nel 2012. Secondo gli inquirenti, dalla sua casa-fortino, nel centro di Carini, l'anziano padrino, dettava gli ordini. Passalacqua, tornato un Sicilia nel 2007, dopo un decennio trascorso in carcere per reati di mafia, si sarebbe messo alla testa di un esercito di uomini fidati. Passalacqua, soprannominato 'Battista i santa', alleato dei corleonesi, ha voluto accanto a sé coloro che ne avevano coperto l'ultima parte della latitanza e che con lui erano stati arrestati in Toscana. Con il suo arrivo la cosca ha voltato pagina. Niente pizzo ai piccoli commercianti, già vessati dalla crisi. Ci si concentra così sui grandi cantieri, privati e pubblici. Gli imprenditori vengono avvicinati, senza fare troppo rumore. Per i giudici, però, del vertice operativo non faceva parte la figlia del 'padrino', Margherita. Non ci sono prove sufficienti che la donna fosse la diretta referente delle strategie del padre. Per i pm, invece, Margherita aveva la forza dell'intimidazione mafiosa di un ''uomo d'onore'': ''Ma papà – diceva in un’intercettazione - lo sai qual è il problema?... che noi ci facciamo troppa pietà degli altri... E gli altri pietà di noi non se ne sono fatti mai e allora oggi rispondo al contrario, non ho pietà per nessuno...''.

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