ROMA. La Corte d'Appello di Palermo, confermando la sentenza di primo grado, ha condannato tre persone imputate di avere tentato di estorcere somme di denaro allo chef palermitano Natale Giunta. Ai tre imputati è stata riconosciuta l'aggravante nell'aver favorito la mafia che, per due degli accusati, in primo grado era caduta. La pena più alta, 6 anni, è toccata ad Antonino Ciresi: sarebbe stato lui a chiedere a Giunta, noto per le sue apparizioni al programma La Prova del Cuoco, di pagare duemila euro a Natale e duemila a Pasqua per "mettersi a posto" con l'associazione mafiosa. Rispettivamente a 2 anni e 8 mesi e a 4 anni sono stati condannati, invece, Alfredo Perricone e Giuseppe Battaglia, imputati di avere fatto da mediatori con i taglieggiatori. La tentata estorsione risale al 2012, quando Giunta gestiva una società di catering. Fu lui a denunciare la richiesta di pizzo e le successive intimidazioni e i danneggiamenti subiti. Allo chef e altre parti civili costituite - tutte associazioni antiracket - la Corte d'Appello ha confermato i risarcimenti disposti in primo grado. Per la vicenda è in corso un altro processo d'appello per gli imputati che, al contrario di quelli odierni, giudicati in abbreviato, hanno optato per il rito ordinario.