PALERMO. Otto imputati, otto condanne: il gup Sergio Ziino conferma l’impianto dell’accusa nei confronti della banda che rapinava o rubava la merce in arrivo al porto, con un giro d’affari da 4 milioni, e ritiene colpevoli tutti coloro che hanno scelto il rito abbreviato. Gli arresti, nell’ottobre di due anni fa, furono 21, ma alcuni dei coinvolti hanno preferito patteggiare e altri sono stati mandati a giudizio. Fra questi ultimi Giovanni Abbate, considerato da chi indaga uno dei personaggi centrali dell’operazione che la Guardia di Finanza denominò «New Gate», con riferimento alle nuove porte di accesso alla città e alla facilità con cui il gruppo, legato al clan degli Abbate della Kalsa, riusciva a controllare e a gestire a proprio piacimento gli arrivi di merce di valore.
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