PALERMO. Questa mattina una consistente delegazione della Rete degli Studenti Sicilia parteciperà alla mobilitazione indetta dalla Fiom Cgil a Palermo, «per rivendicare - si legge in una nota - l'importanza di un sistema garante di tutele e diritti per tutti, dagli studenti ai metalmeccanici». Gli studenti prenderanno parte al corteo che è partito da Piazza Croce, alle 9, per poi sciogliersi per le vie del centro, manifestando, prosegue la nota, «per un sistema scolastico efficiente, formativo, gratuito e per un mondo del lavoro in grado di coinvolgere i giovani in prima persona». Gli operai del Cantieri navale dai cancelli dello stabilimento si sono mossi in corteo verso piazza Mordini, dove si uniranno agli studenti per raggiungere insieme piazza Verdi. Ci sono anche gli operai della Fiat e quelli dell'Ansaldo Breda, in cassa integrazione fino a fine anno; delli della fallita Keller che tra qualche giorno saranno licenziati. E ancora: i metalmeccanici del petrolchimico di Gela, gli operai della St Microelectronics di Catania, gli operatori dei call center Accenture, in mobilità. Pullman sono attesi da altre province della Sicilia. Migliaia di persone sono già radunate in piazza per dire no al Jobs Act di Matteo Renzi perchè «togliere i diritti, significa solo lavoratori più precari non più occupazione. Siamo qui - dice il segretario regionale della Cgil Michele Pagliaro - per sottolineare che la crisi c'è e non si sta facendo nulla, la politica economica di questo paese chiede ai soliti noti e cioè ai lavoratori di pagare il prezzo». Gli fa eco il leader regionale della Fiom, Roberto Mastrosimone, che nel passare in rassegna le annose vertenze dei metalmeccanici siciliani, dove le fabbriche hanno chiuso da tempo e gli operai sono in cassa integrazione, ha sottolineato che l'accordo sul petrolchimico di Gela «è tutto da verificare». Mastrosimone, che non ha risparmiato frecciate al governatore siciliano Rosario Crocetta. «Piuttosto che di rimpasti e rimpastini, si occupi delle questioni del lavoro e dello sviluppo - ha aggiunto -. Non c'è più tempo da perdere».