Palermo

Mercoledì 18 Giugno 2025

Palermo, struttura occupata dai senzacasa apre ai visitatori

Da educandato religioso dell’aristocrazia palermitana all’occupazione da parte delle famiglie senza casa. E adesso, l’ex Istituto del Sacro Cuore di Palermo ogni domenica sarà aperto, su decisione degli occupanti, a chiunque voglia visitarne ciò che ne resta. Un tempo sede della Villa Pignatelli Aragona e acquistato nel 1905 dalla congregazione di suore francesi del Sacro Cuore, che vi aprirono una scuola d’elite, l’ex Istituto è occupato da quasi due settimane da un folto gruppo di senzacasa: 84 adulti e ben 169 bambini. Così riporta l’ultimo appello fatto sabato sera, dal cosiddetto «Comitato di vigilanza», auto organizzato dagli stessi occupanti, che funge da controllore e amministratore dell’immenso edificio. Le famiglie hanno deciso, insieme al comitato Lotta per la casa 12 luglio, di aprire ogni domenica le porte dell’ex Istituto ai cittadini che vogliono visitarlo. Manufatti e opere di un qualche interesse storico e artistico di certo non mancano all’interno della mega struttura, risalente addirittura al Settecento e messa in vendita e disabitata dal 2008. Dello splendore della villa e del sontuoso educandato che vi seguì, oggi, ci sono solo pochi segni. L’edificio è ormai fatiscente, fra soffitti pieni di umidità, intonaci divelti e mobilia a soqquadro. A restare splendente solo il grande giardino esterno con un tempietto ionico e una piramide, raffigurante lo stemma dei Pignatelli. All’interno persino una piccola chiesa, ormai spogliata di tutto e a contraddistinguerla dal resto delle stanze solo un umile altare. Tutto l’edificio, antico e non, adesso, è occupato e trasformato in piccole abitazioni. Due o tre stanze a famiglia e a targarne la «proprietà», dei fogli attaccati alle porte, con su scritto il cognome di ciascuna famiglia occupante. Ad arredarle, poi, tavolini e sedie, lettini e materassi per terra, fornelli a gas e degli armadietti recuperati dalle camere un tempo abitate dalle educande. Persino il piccolo teatro è stato adibito a miniappartamento e il palco è diventato un piccolo cucinino (servizio a cura di Anna Sampino).
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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