Palermo

Giovedì 02 Maggio 2024

Palermo, studiosi rapiti dai decori arabi in casa di un privato

 
Sicuramente una stanza in stile orientale, una cosiddetta stanza turca, molto in voga a fine 800 e primi 900. Sicuramente di un borghese che aveva i mezzi, che ha viaggiato. Esempi del genere ci sono in tutta Europa, in Italia un esempio simile è a Firenze. Una stanza che invita molto a pensare a mondi lontani, una stanza magica, come appunto la lampada di Aladino”. “Una stanza artisticamente molto bella, particolare, sia nella decorazione che nei colori ha detto la professoressa Bartiromo -. Se ne ricava una immagine che riporta ad una esigenza che aveva una certa parte della borghesia di scoprire nuove emozioni, nuove sensazioni da parte di chi poteva permetterselo. Questa stanza è un reportage delle suggestioni che suggeriva l’oriente, un’arte fatta di una bellezza estetica calligrafica, che aveva in sè un po’ della spiritualità ma anche del gusto artistico assolutamente lontano di quella che poteva essere la dimensione Europea. Queste scritte sono molto eleganti e molto ordinate, ma non c’è solo la scritta, c’è anche il motivo decorativo. Qualcosa che in occidente si è perso subito. Si è perso quando la lingua codificata ha perso l’arte ed è diventata solo comunicazione. Invece nel mondo orientale la scritta ha in sè una parte dell’estetismo una parte dell’arte, una parte della meraviglia tipica di un mondo lontano”.Circa due settimane fa aveva visitato la stanza anche Vittorio Sgarbi e aveva sottolineato che si tratta di una stanza unica. “Mai visto nulla di simile – aveva detto il critico d’arte -. Sul significato dei fregi occorre un’attenta analisi calligrafica“. Ad agosto scorso lo storico Gaetano Basile aveva avanzato l’ipotesi che si potesse trattare di una moschea che qualche notabile maghrebino che abitava a Palermo si era fatta realizzare dentro casa. E aveva aggiunto che i fregi fossero il calco dei “rabbisco“, l’arabesco della calligrafia sacra. E sull’interpretazione dei fregi si sta occupando pure il presidente per l’Europa della Lega islamica mondiale Fareed Al Khotani che qualche mese fa ha visitato la casa di via Porta di Castro.
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