Una protesta simbolica ha avuto luogo davanti alla sede del liceo linguistico di Alimena da genitori e alunni che hanno vissuto una settimana di vera passione e attesa nella sede periferica, ex sezione staccata dell’Ipcl Ninni Cassarà di Palermo. Dopo la revoca del 29 agosto, alla chiusura decretata, il 17 luglio scorso, dal commissario Domenico Tucci, famiglie e studenti, fiduciosi, hanno atteso la nuova configurazione da dare alla scuola. Tuttavia, dell’iter che doveva concludersi prima dell’inizio delle attività didattiche non si sa ancora nulla e la scuola in questone si può definire un fantasma, giuridicamente. Da lunedì gli alunni delle classi II-III-IV e V, si sono recati ogni mattina a scuola, ma ad attenderli non hanno trovato il corpo docente, ma solo il personale di segreteria e i collaboratori scolastici, gli stessi che dopo la delibera di chiusura della sede, avevano ricevuto la lettera che comunicava loro che dal primo settembre dovevano prendere servizio nella sede di Cefalù, ma che dopo la revoca, venivano autorizzati dalla provincia commissariata, a ritornare nella paradossale sede-fantasma di Alimena. Poiché il piano di statalizzazione della scuola non c’è ancora, paradossalmente, gli alunni sono delle presenze autogestite, ovvero sono lì a loro titolo. La preside delle sedi di Palermo-Cefalù-Terrasini, la professoressa Daniela Crimi, prima dell’inizio delle lezioni, ha inviato una lettera ad alunni e genitori, al sindaco di Alimena Stracci, ed al commissario straordinario della provincia, Tucci, comunicando loro che le attività didattiche sarebbero state assicurate nella sede statale di Cefalù, per salvaguardare il diritto allo studio degli iscritti, in attesa delle decisioni degli organi competenti. I genitori hanno inviato una nuova lettera al commissario Tucci. “Chiediamo di accelerare i tempi, per la statalizzazione. Abbiamo pagato l’iscrizione dei nostri figli, senza avere erogato il diritto allo studio. Faremo un esposto, per l’interruzione di servizio che subiamo”, afferma Giuseppe Calabrese, genitore di un’alunna. (Servizio di Mirella Mascellino)