Palermo

Martedì 07 Maggio 2024

Ricordi di ferragosto sulle spiagge palermitane

La conquista del proprio angolo di spiaggia parte già dalle prime ore della mattina del 14 agosto. Sono soprattutto giovani, armati di tende, borse frigorifero, per refrigerare bevande, angurie e i cibi del classico ’ferragosto’ in spiaggia che prevede oltre al consuetudinario bagno di mezzanotte, «l’arrostuta di carne e pesce», come racconta Salvatore Candela, giovane trentenne palermitano che si è ‘accampato’, insieme alla numerosa famiglia, su un angolo della spiaggetta di ghiaia a Sferracavallo. Dispongono piccole cataste di legna nel braciere che hanno organizzato in un punto poco distante, mentre i bambini giocano in acqua tra schizzi e tuffi, e gli adulti dispongono tavoli, sedie per giocare a carte e iniziare i lunghi festeggiamenti. Le spiagge di Isola delle Femmine e Capaci sono completamente piene già dal pomeriggio, una tendopoli colorata lunga tutta la costa che unisce i due comuni tra lidi privati e spiagge libere. Quando il sole cala è la musica ad alzarsi, le note delle ultime hit fanno da sottofondo agli schiamazzi dei giovani. Ma questo è un Ferragosto per tutti, nessuno escluso, sono tantissime le famiglie con figli e addirittura neonati al seguito, gli anziani preferiscono sedersi sulla riva o giocare a briscola e scopa. Quest’anno in molti hanno deciso di portare anche il proprio amico a quattro zampe, una condizione forse non del tutto ideale visto il poco spazio vitale a disposizione. Mezzanotte arriva battezzata dal classico bagno, urla, musica a tutto volume, fiumi di alcool e giochi pirotecnici che si succedono e mescolano nel cielo palermitano offrendo uno spettacolo nello spettacolo. Eugenio (Buccheri) racconta che è il suo primo Ferragosto in spiaggia, mentre monta la tenda e sfoggia un abbronzatura perfetta, racconta anche di una scelta un po’ obbligata a causa della crisi che ha costretto molti a fare economia. La gente non rinuncia al sorriso «quello è gratis, e nessuno ce lo può togliere», urla una giovane da una tenda vicina, in quella spiaggia che si è trasformata in un enorme villaggio con dentro micromondi differenti. E se molti hanno dovuto rinunciare al falò, non tutti però, per via dei divieti e la paura di sgombero, anche quest’anno la triste tradizione delle ‘spiagge di rifiuti’ ha dato il buongiorno a molti palermitani. Le spiagge libere di Capaci e Isola mostrano un paesaggio devastato da rifiuti di ogni genere: lunghe file di bottiglie vuote, cibo abbandonato e mescolato nella sabbia, circondato da insetti come mosche e api. Qualcuno ha anche lasciato coperte e tende danneggiate, e i contenitori per i rifiuti invece sono stati trasformati in refrigeratori da spiaggia: interrati nella sabbia e riempiti di ghiaccio per tenere in freddo birre e super alcoolici, poi abbandonati, come se nulla fosse, sulla spiaggia. Servizio di Rossella Puccio
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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