“Non c’è libertà senza lavoro. Per questo la lotta alla mafia deve essere unita alla lotta per il riconoscimento dei diritti”. Lo ripete più volte il presidente del Senato Pietro Grasso in visita ieri a Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo. L’occasione è l’anniversario dell’uccisione di Vito Stassi «Carusci», il segretario della locale Camera del lavoro ucciso dalla mafia il 28 aprile del 1921. “L’uccisione di Stassi e la strage di Portella della Ginestra – sottolinea Grasso - sono unite dal filo della lotta del mondo del lavoro contro le ingiustizie. Per questo occorre creare una commissione che faccia chiarezza su tutte le stragi che hanno insanguinato l’Italia”. Prima di intervenire in aula consiliare, il presidente del Senato ha voluto incontrare alcuni sopravvissuti all’eccidio del 1° maggio 1947 e i familiari delle vittime. “Abbiamo la fortuna – ha detto – di avere i testimoni di quelle lotte”. Ad invitarlo a Piana erano stati, infatti, Mario Nicosia, Serafino Petta e Giacomo Schirò, dell’associazione che raggruppa i testimoni di quel terribile Primo maggio. “Non lo abbiamo invitato perché è presidente del senato - spiega l’ottantottenne Nicosia - ma perché ha condotto una battaglia contro la mafia. E anche noi – aggiunge con orgoglio - abbiamo dato un contributo per la libertà e la democrazia”. A raggruppare il gruppo di anziani è l’associazione “Le Ginestre” coordinata da Francesco Petrotta. “Hanno mantenuto la memoria di quelle lotte - sottolinea il sindaco arbëresh Vito Scalia - in un territorio che è stato luogo di mafia ma anche di antimafia”. E anche per questo il presidente del Consiglio comunale della cittadina albanofona, Matteo Mandalà, si spinge a chiedere al presidente del Senato “un aiuto per fare di Piana degli Albanesi una capitale dell’antimafia”. All’incontro, oltre ai sindaci del territorio, ha preso parte anche il segretario della Cgil di Palermo, Maurizio Calà: “Il capo-lega Vito Stassi Carusci, che da solo fronteggiò mafiosi e gabelloti, è una di quelle storie dell’Italia del sud poco conosciute”. Ma da ieri in via Damiano Lo Greco, dove 92 anni fa venne ucciso, si trova una lapide in suo ricorso. A scoprila è stato il presidente del Senato, che subito dopo, ha reso omaggio al Memoriale di Portella della Ginestra. Fra due giorni, in occasione della festa del Primo maggio, toccherà anche al presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini (servizio a cura di Leandro Salvia).
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