Si ferma a Genova dopo nove risultati utili e tre vittorie consecutive la marcia del Palermo, ma quel migliaio e più di fans che l’hanno seguito nella lunga e fredda trasferta in Liguria tornano a casa senza la tristezza nel cuore. Perché i rosanero (applauditi dai propri tifosi a fine gara, che hanno continuato a cantare sugli spalti del Ferraris per mezzora dopo la fine come se la propria squadra avesse vinto) hanno giocato da pari a pari contro una formazione forte, che aveva necessità di tornare al successo dopo due battute a vuoto e ieri perfino un po’ fortunata. Il risultato non rispecchia fedelmente quello che è accaduto ieri allo stadio Ferraris, battuto da un forte vento che nel primo tempo ha giocato in favore del Genoa. Intanto, perché il gol di Jagiello è arrivato al penultimo dei sette minuti di recupero concessi da Marinelli. Almeno due di questi sette minuti sono stati concessi per quanto è accaduto all’inizio della ripresa, quando nel settore riservato ai tifosi rosanero uno spettatore s’è sentito male ed è stato portato fuori dallo stadio in barella. Il risultato non rispecchia l’andamento della gara perché Pigliacelli non ha dovuto compiere una sola parata di rilievo ma soprattutto perché appena dopo la mezzora della ripresa Soleri, che era stato l’eroe della vittoria sulla Reggina, s’è divorato un gol fatto. Calciando in corsa su Martinez il cross rasoterra da sinistra di Sala, al termine di un’azione tutta di prima che aveva appunto smarcato il difensore rosa sulla linea di fondo. Il gol di Soleri avrebbe pareggiato la rete realizzata dall’esterno genoano Gudmundsson al 25’ del primo tempo. Una rasoiata molto angolata dal limite dopo un rimpallo favorevole, che ha battuto Pigliacelli alla sua destra e s’è infilata dopo avere carambolato sul palo alla destra del portiere rosanero. Il ruolo dell’islandese (che all’inizio della ripresa ha segnato ancora ma in fuorigioco) è stato decisivo tatticamente nello svolgimento della gara. Gilardino, che ha proposto un inedito 4-4-2 ha puntato forte sulle accelerazioni di Gudmunsson che partendo da sinistra s’è spesso accentrato scompigliando i meccanismi difensivi del Palermo. Il gol l’islandese lo ha infatti realizzato proprio da posizione centrale. Il Genoa ha sorpreso il Palermo con un atteggiamento molto aggressivo, con Coda e Aramu mobili a pressare i difensori rosa, e il Palermo non s’è fatto trovare pronto, concedendo metri in campo ai padroni di casa. Già prima del gol del Genoa, Sala aveva salvato sulla linea sul cross da sinistra di Sabelli. Insomma, l’approccio mentale dei rosa è stato eccessivamente morbido: poco pressing e poco possesso nonostante un giocatore in più in mezzo al campo. Il gol ha placato il Genoa e il Palermo ha ripreso fiato, ma senza mai riuscire a sfondare sull’esterno con Di Mariano e Valente. Verre al debutto da titolare ha avuto una buona palla in area al 35’ ha provato un paio di palleggi ma non ha trovato l’equilibrio per calciare. L’illusione del Genoa di potere amministrare la partita però è svanita presto nella ripresa, quando il Palermo ha forzato il ritmo, l’ingresso di Gomes ha portato rapidità in mezzo al campo e Corini ha ridisegnato la squadra al punto da cambiare l’inerzia della partita. Non sappiamo se le scelte di ieri possono considerarsi tracce per il futuro, sappiamo però che se nel primo tempo il Genoa aveva governato il gioco pur senza impressionare (ma ha giocatori tanto forti individualmente che non è obbligata a giocare bene la squadra di Gilardino) nella ripresa è stato il Palermo ad attaccare con coraggio, con personalità, tenendo col fiato sospeso i venticinquemila del Ferraris. Corini ha messo Tutino e Brunori davanti, poi ha inserito Soleri a sinistra e Segre a destra, un 4-4-2. Cose mai provate ma che hanno dato subito buoni risultati, anche perché Sala è cresciuto sulla sinistra e come abbiamo detto Gomes ha portato un po’ di brillantezza in più. La partita, che nel primo tempo era stata lenta e molto tattica, s’è infiammata nella ripresa e il Palermo (che nel secondo tempo si era reso pericoloso solo con un diagonale di Sala al 13’ parato da Martinez) ha trovato finalmente spazi nella difesa del Genoa con una serie di verticalizzazioni. E al 35’ al termine dell’azione più bella della serata come abbiamo detto, Sala ha messo da sinistra sul piede destro di Soleri la palla del pareggio. Ma il bomber dei gol impossibili ha sbagliato la più facile della realizzazione tra la disperazione dei propri fans. Insomma, tante altre volte in questa stagione il Palermo aveva capitalizzato con poche conclusioni, sfruttando al meglio quanto aveva costruito. Anche all’andata nella partita vinta contro il Genoa aveva sfruttato con Brunori l’unica vera palla gol costruita. Ieri è andata male e il finale convulso ha premiato ulteriormente il Genoa. Tutino ha giocato senza lucidità un paio di palle, Segre ha reclamato senza fortuna un rigore rimediando l’ammonizione per simulazione che gli varrà la squalifica e nei minuti di recupero uno svarione di Marconi ha consentito a Jagiello di chiudere una gara rilancia il Genoa ma non ridimensiona il Palermo.
Genoa Palermo 2-0
RETI: pt 25’ Gudmundsson; st 51’ Jagiello GENOA (4-4-2): Martinez 7; Hefti 6, Bani 6, Dragusin 6, Sabelli 5; Frendrup 6,5, Badelj 6, Sturaro 6 (27’ st Strootman sv), Gudmundsson 7 (44’ st Jagiello 6,5); Aramu 6 (27’ st Puscas sv), Coda 5,5 (27’ st Dragus sv). A disp.: Semper, Czyborra, Salcedo, Matturro, Lipani, Yalcin, Calvani, Boci. All.: Gilardino 6,5 PALERMO (4–3-3): Pigliacelli 6; Mateju 6, Nedelcearu 6,5, Marconi 6, Sala 6,5; Verre 6 (28’ st Soleri 5,5), Damiani 5,5 (1’ st Gomes 6,5), Saric 5,5 (20’ st Broh 6); Valente 6 (28’ st Segre 6), Brunori 6, Di Mariano 6 (20’ st Tutino 5,5). A disp.: Grotta, Massolo, Graves, Orihuela, Buttaro, Aurelio, Lancini. All.: Corini 6 ARBITRO: Marinelli di Tivoli 6 NOTE: ammoniti Sabelli, Hefti, Segre, Mateju, Nedelcearu per gioco scorretto, Corini per proteste; angoli 6-3 per il Genoa; recupero pt 2’, st 7’ Le foto sono di Tullio Puglia