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Mondiali, quando il tifo diventa aggregazione senza competizione: così a Palermo i tifosi seguono Francia-Marocco

«Allez allez», «Vai Hakimiiii», «Marocco, Marocco, Marocco».  I cori e le urla si alzano ad ogni pallone toccato dalle due nazionali che si stanno affrontando in questo momento per staccare il ticket valevole per la finale dei mondiali in Qatar.

L’Olivella, uno dei quartieri simbolo della città, si è tinta di rosso e verde, colori della nazionale marocchina, con qualche sfumatura di blu e bianco. A seguire insieme la partita, infatti, ci sono tifosi francesi e marocchini, con i secondi in netta maggioranza e supportati dai palermitani, affezionati alla squadra nordafricana sia per alcuni amici di origine marocchina, sia per la speranza di trovarsi dalla parte giusta della storia alla fine dei novanta, forse centoventi e oltre, minuti, supportando i loro nuovi beniamini adattando famosi cori della curva nord: «Che bello è quando esco di casa per tifare Marocco».

I più rumorosi sono ovviamente i marocchini, che ad ogni tocco di palla si esaltano e cercano di spingere la propria squadra al gol che potrebbe valere una qualificazione storica, anche con qualche sano e vecchio sfottó, su tutti «Chi non salta un francese è», a cui i galletti rispondo con sorrisi e qualche «buu».  A vincere sicuramente, però, è la città, che, anche per grandissimo merito dei suoi abitanti, può permettersi questo tipo di eventi all’insegna del divertimento e della sana passione

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