Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Palermo-City, l’affare è chiuso. Via al countdown per l’annuncio

Un tifoso con il presidente del Palermo Dario Mirri
 
L’incontro fra i due presidenti, Musumeci e Mirri
 
 
Magliette e bandiere rosanero colorano viale del Fante
Andrea Palazzo con altri tifosi del gruppo “Rosanero Unnegghiè“
Tifosi rosanero durante Triestina-Palermo (Foto Tullio Puglia)
 

Il countdown procede. Un conto alla rovescia che ha come data indicativa il primo luglio, quella che dovrebbe segnare l’inizio del nuovo corso del Palermo targato City Football Group. Una data suscettibile di variazioni, improntate più verso l’anticipo che verso il rinvio, perché l’accordo tra Mirri e il gruppo con base a Manchester è totale. Un accordo che porterà i rosanero nell’orbita degli affari di Mansour bin Zayed Al Nahyan, diventando l’undicesimo club di proprietà del network controllato dallo sceicco. Questione di giorni, per l’ufficialità. In viale del Fante sono stati sistemati tutti i tasselli per favorire l’ingresso del Palermo nella cerchia di squadre in mano al fondo degli Emirati Arabi Uniti. Le scelte relative alla conferma del gruppo di lavoro di Baldini, ds incluso, hanno di fatto segnato l’inizio della programmazione sportiva per la nuova stagione da affrontare in Serie B. Ma non è solo di questo che il «Palermo City» dovrà occuparsi a breve termine per prepararsi al nuovo campionato. A livello dirigenziale, l’ingresso di Gardini appare l’unico elemento di novità. L’ex direttore generale di Inter e Verona ha fatto da «gancio» tra Mirri e gli emissari del City Football Group nel corso di questa trattativa, presenziando anche all’ultimo incontro avuto a Milano tra le parti, nel quale si è sostanzialmente concluso l’affare. La sua presenza, però, non sembra poter coesistere con quella di Sagramola, che da qualche settimana è tornato ad essere «solo» il direttore generale del Palermo, esattamente lo stesso ruolo in cui ha operato Gardini nelle sue ultime esperienze calcistiche. Quel che è certo, è che Sagramola è stato estromesso dal Consiglio di amministrazione del Palermo, nel quale rivestiva la carica di amministratore delegato, mentre in dirigenza ha ancora un anno di contratto nel ruolo di dg. Dando per improbabile una convivenza con Gardini, a meno che non abbia nomine diverse in altre posizioni (nel Cda e non tra i dirigenti), il futuro di Sagramola sembra essere segnato. Situazione diversa per Castagnini, che invece ha potuto contare sull’appoggio immediato da parte di Baldini. Il tecnico ha posto la sua conferma quasi come una condizione per restare in panchina, pur avendo guadagnato sul campo il rinnovo automatico del contratto. Alla fine, con l’intervento di Mirri, si è spianata la strada verso la permanenza del direttore sportivo, che dal primo luglio sarebbe rimasto senza contratto. Una decisione netta che ha allontanato le ipotesi di possibili nuovi arrivi (i profili di Zamuner e De Franceschi, circolati in questi giorni, sono vicini a Gardini) e quella relativa ad una promozione di Rinaudo dal settore giovanile, sebbene nel loro sopralluogo a Palermo, i tre emissari del City Football Group giunti in occasione della finale play-off col Padova (Zavagno, Gigliani e De Montauzon) abbiano espresso il loro apprezzamento per il lavoro svolto con i team del vivaio rosanero. Non è un caso, che abbiano guardato con attenzione agli sviluppi del settore giovanile. Tra i progetti infrastrutturali (il centro sportivo di Torretta, ancora da costruire) e sportivi (la crescita di calciatori provenienti dalla Primavera), il concetto di «Academy» è qualcosa che i rosanero hanno sposato sin dalla rinascita e che il City, indubbiamente, va cercando tra i suoi potenziali club satellite. Potenziale, però, il Palermo lo sarà giusto per qualche altro giorno ancora. Perché l’intesa è stata raggiunta in toto una volta conclusi i play-off e si attendono solo le ultime questioni burocratiche per finalizzare il closing. Questioni che passano anche dalle aule dei tribunali, perché le quote del club sono sotto sequestro fino al valore di 2,35 milioni, a seguito del contenzioso avviato dall’ex socio Di Piazza, dopo aver esercitato il recesso. Mirri, nell’istanza di dissequestro depositata presso il Tribunale di Catania, ha espresso la propria disponibilità a versare la somma prevista per «sbloccare» le quote. Si attende solo il via libera da parte del giudice, atteso in questi giorni.

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