Vendita del Palermo: da Luca Toni a Dybala, tutti i protagonisti che hanno fatto la storia del club
Maurizio Zamparini è senza ombra di dubbio il presidente più vincente della storia rosanero. Promozioni, vittorie storiche contro le big, qualificazioni in Coppa Uefa ed Europa League, una finale di Coppa Italia. Anche due retrocessioni e pagine amare come la sconfitta con l’Udinese per 0-7 o quella nel derby con il Catania per 0-4, e poi le vicende giudiziarie degli ultimi anni che hanno ovviamente macchiato un curriculum di tutto rispetto per Maurizio Zamparini. Un presidente che ha iniziato la sua era rosanero con risultati prestigiosi e importanti. Dopo il primo tentativo fallito di promozione dalla B alla A nel suo primo anno, nel 2004 il presidente rosanero e Rino Foschi non sbagliano nulla, costruiscono una squadra di gioielli con elementi come Luca Toni ed Eugenio Corini. Dopo aver sostituito a gennaio Baldini con Francesco Guidolin ed aver acquistato altri giocatori come Fabio Grosso, Antonio ed Emanuele Filippini, il Palermo chiuse il campionato al primo posto riconquistando il 29 maggio 2004 la Serie A, 31 anni dopo l'ultimo debutto e a 32 anni dalla promozione precedente. Il Palermo inizia la sua scalata verso l’Everest del calcio italiano. Le prime tre stagioni si conclusero con altrettante qualificazioni alla Coppa UEFA, un Palermo scintillante, una squadra che cambiava spesso allenatore ma che giocava a memoria: da Amauri a Cavani, Zamparini e Foschi sfornano campioni su campioni. Il Palermo negli anni si conferma una certezza: vince contro tutti e tutto: con la Juventus diventa una consuetudine vincere sia in casa che fuori casa, San Siro diventa terreno di conquista contro il Milan e in Europa si vince anche a Londra. Zamparini, però, inizia a rallentare, fa molte plusvalenze: scova campioni e poi li vende a prezzi importanti. Dopo la stagione 2007-2008, il Palermo avviò un profondo rinnovamento. Sia dal punto di vista del parco giocatori che da quello dirigenziale: Rino Foschi stesso lasciò il 30 giugno 2008, alla scadenza del suo contratto. Il suo posto come direttore sportivo venne preso da Walter Sabatini, ex dirigente della Lazio. Inizia comunque un’altra era brillante e ricca di soddisfazioni. Zamparini anno dopo anno si conferma sempre più mangiallenatori: Guidolin, Ballardini, Delio Rossi, la panchina rosanero è una porta girevole, prende posto anche Walter Zenga che promette addirittura lo scudetto ma viene però esonerato dopo alcune giornate. Arriva Delio Rossi, l’allenatore più amato dai tifosi rosanero. Con Zamparini c’è un rapporto di odio-amore. Il Palermo sfiora la qualificazione in Champions League con i gol di Miccoli e poi nell’anno successivo viene raggiunta la storica finale di Coppa Italia a Roma contro l’Inter, persa però per 3-1. Nella stagione 2011-2012 il Palermo esce al terzo turno preliminare di Europa League (nella quale si era qualificato in quanto finalista della Coppa Italia) per mano degli svizzeri del Thun e successivamente, per la prima volta dal suo ritorno in Serie A, lotta per non retrocedere. Il campionato si chiude con il raggiungimento della salvezza, ma la discesa in Serie B arriva l'anno seguente, al termine del torneo 2012-2013, caratterizzato da quattro cambi di allenatore. Inizia un’era grigia, il Palermo torna in A con Iachini, scopre il campione Dybala ma poi dopo due stagioni torna ancora in B. Iniziano anche i guai giudiziari di Zamparini, oggi lo storico comunicato di cessione del club.