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Open Arms, Salvini processato a Palermo: decisioni prese con Conte e Di Maio

"Toninelli? Sinceramente non ricordo se nelle riunioni del Consiglio dei ministri in cui si parlava degli sbarchi c'era Toninelli, può essere che non ci fosse. Sicuramente nelle riunioni che facevamo c'erano Conte e Di Maio". Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, a margine del processo Open Arms che si  svolge all’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. Il leader della Lega all’epoca dei fatti ministro dell’Interno, è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. La prossima udienza è stata fissata per il 13 gennaio 2023 e sono state richieste le testimonianze di Conte, Lamorgese e Di Maio.

Il ministro si è poi dilungato sulla manovra economica approntata dal governo. «Continuo a ritenere che la pace fiscale sia un segno di civiltà», ha detto. «Ci sono 15 milioni di italiani con le cartelle esattoriali, o sono un popolo di delinquenti oppure...», ha aggiunto.

Sulla proroga della Cilas al 31 dicembre per il superbonus «ci sono ragionamenti in corso», ha detto ancora il ministro delle Infrastrutture e trasporti.   «Visto l’aumento dei prezzi, delle materie prime e dell’energia è eccessivamente ambizioso pensare di chiudere e rendicontare tutti i cantieri prima del 2026, ma perchè nessuno banalmente pensava due anni fa che le materie prime crescessero così tanto. Abbiamo messo 3 miliardi in manovra per l’aggiornamento prezzi solo per le infrastrutture», afferma.

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