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Palermo, Gardini: «Lo stadio? Si faccia in fretta»

Ultimatum dell’ad al Comune per la convenzione del Barbera: «Non possiamo più aspettare, altrimenti qualcuno dovrà dare spiegazioni»

Giovanni Gardini

Priorità stadio Barbera. È questo uno dei focus principali del Palermo che è al lavoro ormai da diversi mesi per riuscire a concludere l’accordo per la convenzione con il Comune di Palermo. Un atto necessario e obbligatorio per far sì che la società di viale del Fante possa iniziare a investire per le opere di ammodernamento di un impianto che di interventi ne ha bisogno parecchi. Il tempo, però, è tiranno perché, se da un lato c’è una bozza di accordo con l’amministrazione, dall’altra è anche vero che il tutto dovrà passare dal Consiglio comunale che avrà di fatto l’ultima parola. Il 18 marzo scadrà anche il certificato di idoneità statica della struttura e pertanto il Palermo dovrebbe avanzare una richiesta per riuscire ad ottenerlo ed evitare il rischio di giocare le gare successive a porte chiuse (Palermo-Sassuolo, 6 aprile 2025). La situazione al momento è in fase di stallo, ma è chiaro che bisogna giungere alla parola fine nel più breve tempo possibile. «L’obiettivo per lo stadio è il 2032, siamo chiari e sgombriamo il campo da qualsiasi potenziale interpretazione - dice l’amministratore delegato rosanero, Giovanni Gardini, ai microfoni di Radio Serie A -. Abbiamo dovuto investire molti soldi per rendere lo stadio utilizzabile, ma oggi non possiamo più aspettare».

Nella bozza - con un canone di circa 400 mila euro - si parla di un accordo per 80 anni e con il Palermo che si impegnerebbe ad investire almeno 30 milioni, cifra che concretamente poi sarebbe ben più alta per portare il Barbera agli standard europei (tra cui la copertura totale). E il Palermo è pronto a metterla sul piatto. Tra l’altro la società di viale del Fante ha già impegnato delle cifre importanti per alcuni lavori, circa 3 milioni, ma ne servono almeno altri 14 per evitare ogni rischio in termini di sicurezza. «Abbiamo necessità di avere questa convenzione in mano, altrimenti dovremmo fermarci e fare delle altre valutazioni - sottolinea Gardini -. Non possiamo più investire soldi a fondo perduto. Ci stiamo sostituendo in tutto e per tutto per risolvere ciò che non è stato fatto in oltre trent’anni, ci siamo assunti l’onere, però adesso il punto è che si chiuda e si arrivi ad una soluzione definitiva che ci permetta di non fermarci e prevedere ulteriori investimenti per un nuovo impianto, altrimenti qualcuno dovrà prendersi la responsabilità di dire alla città e ai tifosi che bisogna fare diversamente».

Non solo stadio, e quindi infrastrutture, ma anche campo con l’obiettivo di raggiungere la massima serie. Sul tema l’ad non si è nascosto: «Un Palermo in Serie A ha un valore che in B non ha - afferma Gardini -. Tutti gli sforzi saranno fatti oggi, domani, dopodomani per raggiungere nel minor tempo possibile questo obiettivo. Un viaggio in cui sono stati fatti degli errori ma chi lavora, e tanto, può sbagliare. Noi dobbiamo ridurre questa possibilità di sbagliare. Siamo consapevoli che oggi siamo in difficoltà dal punto di vista sportivo, però siamo altrettanto convinti che noi arriveremo in Serie A. I tifosi ci sono sempre stati vicini. Ovviamente ci hanno anche criticato aspramente, ma è giusto, fa parte del loro compito».

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