La corsa ai play-off per la serie A sempre più complicata dopo il 2-2 casalingo contro il Mantova, e la contestazione all’allenatore Alessio Dionisi, con fischi e cori allo stadio e anche con qualche striscione. La vigilia della trasferta di Cosenza per il Palermo non è delle più semplici. Il tecnico rosanero, però, sembra credere ancora al proprio lavoro e alle potenzialità della sua formazione. L’aria è pesante, ma Dionisi fa di tutto per dissipare le nuvole che stazionano sopra la propria squadra. «Non è stato l’inizio del 2025 che desideravamo - sostiene - ora è il momento di vincere, c'è poco da dire. In difesa non siamo tanti, però non ci nascondiamo dietro un dito. Abbiamo qualità e caratteristiche per sostituire chiunque. Dobbiamo trasferire in partita quello che facciamo in allenamento. Non rispondo più a domande sul pessimismo. Si parla solo dei problemi e così non va bene. Sono abituato a vedere il bicchiere mezzo pieno, credo in questa squadra, non dobbiamo guardarci indietro. Lavoriamo perché le cose funzionino meglio. Siamo a -2 dal Cesena. Dobbiamo essere costruttivi. Voglio parlare in maniera positiva, non ce la fate a farmi diventare pessimista. Non credo di essere presuntuoso, sono sicuro di me. Non voglio trasferire ansia alla squadra. Mi assumo tutte le responsabilità. Non posso frustare un giocatore per un errore, poi non ho visto mai un allenatore fare gol. Cerchiamo di lavorare per evitare blackout. Carrara e Cittadella sono state partite simili a quella che affronteremo col Cosenza. Il momento non è positivo, ma era peggio dopo Cittadella. I vertici di Manchester hanno sempre mandato messaggi positivi». I prossimi avversari sono a dir poco rognosi, pur stazionando all’ultimo posto in classifica. Non hanno nulla da perdere. «Il Cosenza - fa notare Dionisi - fa tanta densità difensiva, è una squadra aggressiva. I calabresi sono diversi in casa e ci hanno messo in difficoltà all’andata. I risultati positivi non bastano, dobbiamo cambiare il trend».