Seacily 2024, in Sicilia aumentano le imprese della nautica: il Mezzogiorno registra il maggior numero di aziende della Blue Economy
«La valenza strategica della nostra nautica e della sua filiera, che costituiscono un’eccellenza a livello internazionale, e le ricadute sull’economia del turismo sono ormai note e acclarate da tutti. I dati ci dicono che la nautica in Sicilia funziona tantissimo con tutto il suo indotto e, quindi, avere per esempio più porti turistici, potenziando le infrastrutture, significa aumentare i flussi legati a una fascia di turismo sempre più importante e di alto livello». Lo ha detto, oggi, Elvira Amata, assessore regionale del turismo, intervenendo in video collegamento alla seconda giornata del Seacily 2024 in corso a Balestrate (Palermo), fino a domenica. «Nella programmazione dell’assessorato, la nautica – ha aggiunto - è un settore che ha già la sua dovuta attenzione e considerazione ma siamo pronti a rafforzare gli interventi d’intesa con tutti gli attori presenti nel territorio. Nel disegno di legge che ridisegna il turismo c’è una parte specifica dedicata alla nautica», ha concluso Amata. Nella seconda giornata del Seacily 2024 si è parlato di turismo nautico e portualità, ma è stato anche presentato il Report sul Turismo Nautico in Sicilia, elaborato per conto di Assonautica Palermo da Sabrina Lauricella. Valori record per il Mezzogiorno nel 2023, che registra il maggior numero di imprese operanti nella Blue Economy in Italia, con quasi 111.000, e con un conseguente peso su scala nazionale pari al 48,4%, di cui quasi tutte appartenenti al grande comparto dei servizi di alloggio e ristorazione; e con il maggior numero di occupati in Italia, più precisamente il 37% sul numero totale. «Il Sud e le Isole – ha spiegato Sabrina Lauricella nel suo intervento - si posizionano, anche qui, prime per il maggior contributo alla formazione della ricchezza, prodotta a livello nazionale, corrispondente a 54,3 miliardi di euro nel 2023. Per quanto riguarda la Sicilia, gli incrementi registrati al II trimestre del 2024 sono stati più che positivi, confermando la forte crescita della filiera nautica nel territorio”. Sono, infatti, 2.083 le imprese registrate (+352 rispetto al 2023), la maggior parte sono distribuite nella provincia di Palermo con 489 imprese (+56), seguita da quella di Messina con 457 imprese (+108). «Il maggior numero delle imprese della filiera nautica – ha proseguito Lauricella - opera nel macro-ambito del turismo nautico, con un peso complessivo della stessa corrispondente al 34%, in cui si contano 702 imprese ed un incremento del +87% rispetto al trimestre scorso, valore record se paragonato agli andamenti relativi agli anni passati; seguito, poi, da quello della manifatturiera-subfornitura con 486 imprese». Sul fronte della occupazione di settore, si registra un +2.113, un aumento degli addetti complessivi della filiera nautica in Sicilia nel 2024, per un totale di 5.712 addetti, di cui 2.646 vengono registrati nel solo settore del turismo nautico. È la provincia di Messina, invece, che supera, nel 2024, quella di Palermo con + 90 imprese e +464 addetti nel settore del turismo nautico. Nel corso della giornata, si sono susseguiti gli interventi di Vito Rizzo, sindaco di Balestrate, di Giovanni Ruggieri, docente di Economia del turismo dell’Università di Palermo, di Anna Torres, direttore della Marina di Balestrate, Calogero Marino di Assonat, Roberto Perocchio di Assomarinas, e di Toti Piscopo, Sicindustria Palermo settore Turismo e Nautica, che ha rilanciato l’idea progettuale di alcuni anni fa di un collegamento in aliscafo tra l’aeroporto Falcone-Borsellino di Punta Raisi e Cefalù, con fermate intermedie. Mentre Andrea Ciulla, presidente Assonautica Palermo, ha rimarcato “l’assenza troppo spesso di figure professionali specializzate nel settore della nautica». Filiera ittica, della cantieristica, servizi di alloggio e ristorazione, attività sportive e ricreative, industria delle estrazioni marine, movimentazione di merci e passeggeri, ricerca, regolamentazione e tutela ambientale: l’economia blu in Sicilia impiega circa 100 mila occupati in quasi 29 mila imprese (sono oltre 1 milione gli occupati in Italia in circa 228 mila imprese, dati 2022). I numeri sono stati illustrati, giovedì, dal direttore generale del Centro studi Tagliacarne, Gaetano Fausto Esposito. «La Blue economy in Sicilia – ha detto Esposito - è una economia da primato, non solo per l’estensione della popolazione dei comuni interessati, oltre il 73% di quella dell’Isola, aspetto sotto alcuni versi comprensibile per le caratteristiche della regione, ma anche per il peso che assume l’economia del mare sul complesso dell’economia regionale. La Sicilia vive sul mare in quanto la densità della popolazione dei comuni costieri è oltre quattro volte superiore a quella degli altri comuni, contro un valore medio nazionale di solo due volte maggiore». La Blue economy siciliana, «anche grazie alle connessioni con gli altri settori – ha aggiunto Esposito - vale 14,5 miliardi di euro, poco meno del 17% dell’economia totale, contro un'incidenza del 10,2% a livello nazionale. Significativa è la capacità di questa filiera di creare connessioni con altri settori, di gran lunga superiore al dato medio meridionale e anche a quello italiano: un euro investito nell’economia del mare in Sicilia ne genera altri 1,9 mentre il dato del Mezzogiorno è di 1,6. Non solo, ma nel tempo questa filiera – ha sottolineato - ha dimostrato di riuscire a connettersi ancora di più con gli altri settori, perché questo moltiplicatore nel 2019 era pari a 1,6. Da ciò l’importanza che assume come volano delle politiche di sviluppo. Inoltre, a livello regionale, ci sono più polarità – ha detto Esposito - se Palermo concentra oltre il 35% dell’economia blu regionale, la componente ‘mare’ dal 2016 ha guadagnato importanza nell’economia complessiva anche a Catania e Siracusa, rimanendo sostanzialmente stabile, ma su valori elevati, a Messina, a testimonianza di un ‘sistema mare’ che si consolida a livello territoriale facendo leva in particolare sulla componente del turismo e dei servizi connessi e su quella della logistica relativa alla movimentazione di merci e passeggeri». Il programma di sabato 19 e domenica 20 ottobre (ore 10-18,30) Sabato alle 19 11 visita tra gli stand di Edy Tamajo, assessore regionale delle Attività Produttive; sabato alle 16 presentazione delle vecchie e nuove avventure del comandante Sergio Davì. Sabato e domenica (su prenotazione): prove e simulazione di vela a cura della Lega Navale Italiana; escursioni ed esercitazioni a cura del Club Tecnomare; prove e simulazioni di kayak. Inoltre, per la diffusione del digitale nelle MPMI (Micro Piccole Medie Imprese) di tutti i settori economici sarà a disposizione lo sportello «PID – Punto Impresa Digitale”. Inoltre, per la diffusione del digitale nelle Micro Piccole Medie Imprese di tutti i settori economici sarà a disposizione lo sportello “PID – Punto Impresa Digitale».