Hanno macinato mille chilometri in meno di una settimana, in cinque tappe, da Palermo ai Nebrodi, dalla costa tirrenica a Ortigia. Stanchi ma soddisfatti, hanno fatto rientro i 200 equipaggi delle auto storiche della 33esima edizione del Giro di Sicilia: la manifestazione organizzata dal Veteran car Club Panormus e da Ctf viaggi, che rievoca la corsa voluta dai Florio nel 1912, con l’obiettivo di mostrare ai driver appassionati di motorismo storico le bellezze della nostra Isola.
Ieri sera, 18 maggio, la premiazione della manifestazione a Selinunte. Dopo alcune prove di regolarità, i vincitori in assoluto di quest’anno sono Salvatore Galioto e la moglie Pinuccia Paviera, con una fiammante Fiat 1100/103 del 1954: di Termini Imerese, vivono a Cefalù.
Al secondo posto si sono classificati Mauro Giansante (avvocato di Pescara e per anni pilota ufficiale Porsche) e Maria Daniela Spina con una Ermini 1100 Sport Spider del 1946. Al terzo, Alfredo Caputo ed Emilio Salvatore Giammusso, di Caltanissetta, con una Porsche 356 1600 S del 1962.
All’arrivo a Palermo, al ristorante 59, a pranzo, si è svolta invece la premiazione «La Sicilia dei Florio», con l’assegnazione di vari trofei ad alcuni equipaggi. Vincitori Marcello Gibertini e Lisa Sighinolfi. Gli appassionati provenivano da tutta Europa, soprattutto da Francia, Inghilterra, Germania, dagli Stati Uniti, dall’Argentina e dal Giappone. E, con ventisette partecipanti, la nazione più rappresentata è il Belgio.
Anima della manifestazione è Antonino Auccello, presidente del Veteran car Club Panormus e consigliere federale Asi: «È un bilancio estremamente positivo quello di quest’anno. Dopo un anno di duro lavoro, parlano i numeri: 200 equipaggi provenienti da tutta Europa, macchine dal 1912 in poi, tra cui molte anteguerra. Abbiamo percorso tutta la costa tirrenica, Ortigia, Agrigento, la Valle dei templi, Selinunte, dove abbiamo avuto il privilegio di entrare dentro il Parco archeologico: uno spettacolo nello spettacolo», spiega, mentre gli oltre 500 partecipanti lo salutano e si congratulano per la riuscita del Giro. Al suo fianco la collaboratrice di Ctf viaggi, Giovanna Meli.
Sul podio, tra i primi 16 classificati, anche due gruppi di giapponesi: al settimo posto della classifica Sagawa Masahiko e Kato Shunsuke, con una Fiat 124 del 1970 e la coppia formata da Yaguchi Kanako e Koshikawa Yahoi, con un’Alfa Romeo Spider 1.6 del 1983.
Sono stati premiati come super eroi un gruppo di disabili che, anche in quest’edizione, ha partecipato al Giro con una Fiat 600 storica, macchina modificata, messa a disposizione dal Veteran car club Panormus.
Il Giro di Sicilia è un evento Asi-Fiva (Fédération Internationale des Véhicules Anciens) ed è inserito all’interno della manifestazione nazionale Circuito Tricolore Asi (Automotoclub storico italiano), patrocinato dai ministeri della Cultura e delle Infrastrutture e Trasporti, dall’Anci (associazione dei Comuni), da Città dei motori e dalla Costa del mito. A rappresentare l’Asi in qualità di commissario, Claudio Camilli, di Roma: «Avevo partecipato a due edizioni del Giro, 26 anni fa. Questa volta è la prima come commissario. Abbiamo attraversato in lungo e largo quella Sicilia ricercata e descritta minuziosamente da Camilleri nei suoi romanzi, respirando i profumi e assaggiando le tipicità dei luoghi. Una settimana alla scoperta di quest’isola, tutti accomunati dalla passione per il motorismo storico».
Cinque le tappe. La prima, da Casteldaccia a Trabia, la seconda da Cefalù all’Etna, dove i partecipanti hanno potuto ammirare i Crateri Silvestri. Terzo giorno, Siracusa con visita guidata ad Ortigia. E poi ancora Palazzolo Acreide, Caltagirone e tappa al Kartrodromo internazionale di Gela per le prove cronometrate. Quarto giorno da Marina di Butera a Palma di Montechiaro. Passaggio e sosta alla Valle dei Templi per una visita culturale, Agrigento, Porto Empedocle, Scala dei Turchi, Castelvetrano e Selinunte.
Il vincitore Salvatore Galioto racconta la sua emozione: «Fin da piccolo a Termini ho respirato la magia del Giro di Sicilia, legato a doppio filo alla Targa Florio. Per me ha la stessa importanza. Noi nel 2021 l’avevamo già vinto ma con un’altra auto. Oggi c’è un’emozione ancora più forte, perché abbiamo partecipato con una macchina del ’54».
Caricamento commenti
Commenta la notizia