Sconfitta a tavolino per Jato e Pioppo con mille euro di multa e diffida per la squadra jatina e 500 euro di ammenda per il Pioppo. Otto giornate di squalifica per Vultaggio, giocatore del Pioppo, sei giornate a testa per Di Lorenzo, Fuschi, Geluso e Moncada, tutti tesserati dello Jato. Su Jato e Pioppo ieri pomeriggio si è abbattuta la scure del giudice sportivo dopo la rissa avvenuta sabato scorso nel corso della partita disputata al Paladonbosco di Palermo (in via San Domenico Savio, ai Salesiani). La partita, giocata sul campo di casa dello Jato, era stata sospesa. La rissa ha visto coinvolti i tesserati e i sostenitori di entrambe le società. Secondo quanto riportato nel referto dall’arbitro Graziano della sezione di Palermo, al 9’ del secondo tempo, dopo l’espulsione di Vultaggio (Pioppo) per contegno offensivo nei confronti di sostenitori di casa, è scoppiata una rissa con scambi di calci e pugni, durata 15 minuti circa fino all’arrivo delle forze dell’ordine, chiamate dallo stesso arbitro. Nella rissa coinvolti calciatori e sostenitori di entrambe le compagini, questi ultimi entrati indebitamente sul terreno di gioco. Durante il parapiglia, il fischietto palermitano ha riconosciuto anche i giocatori Di Lorenzo, Fuschi, Geluso e Moncada, protagonisti a loro volta di gravi e ripetuti atti di violenza nei confronti di atleti e sostenitori ospiti. A quel punto, l’arbitro ha sospeso la gara. Il giudice sportivo Pietro Accursio, nell’adottare i provvedimenti afflittivi, ha voluto rimarcare le colpe dello Jato, padrone di casa, per non avere allestito un adeguato servizio d’ordine. «Non condivido le squalifiche di Geluso e Di Lorenzo, in quanto lontani dai fatti», dice Filippo Terzo, presidente dello Jato. Non ci sta il presidente del Pioppo Fabio Gullo: «La nostra società è parte lesa, le sanzioni ci sembrano inique».