«Era giunto al sesto chilometro quando, improvvisamente, si è accasciato». Il racconto degli attimi, terribili, che hanno portato stamani alla morte del podista Angelo Falletta durante la maratona di Terrasini, arriva dal giudice di gara che stava seguendo lo svolgimento della corsa. «La nostra attenzione è stata richiamata subito dagli atleti che, insieme a chi si trovava nei paraggi, è intervenuto immediatamente - racconta il giudice -. Ho subito avvertito l’ambulanza che è arrivata sul posto in trenta secondi e il presidente Ferruccio Bono (fiduciario del gruppo giudici di gara)». Angelo Falletta, palermitano di 62 anni, avrebbe dovuto affrontare la mezza maratona, ma dopo pochissimi chilometri è crollato improvvisamente sull’asfalto: «È successo tutto all’improvviso - prosegue il testimone - dopo che Falletta si è accasciato tutti siamo corsi ad aiutarlo. Era ancora sveglio, ma il suo sguardo era come assente e si lamentava. Non riusciva a parlare». Atleti e addetti ai lavori hanno provato a rianimarlo nei pochi secondi antecedenti all’arrivo dei soccorsi sul posto: «C’era chi provava a farlo riprendere bagnandolo con l’acqua delle borracce, chi gli alzava le gambe, chi provava a parlargli per capire cosa fosse accaduto, poi sono arrivati i soccorsi. Davvero una manciata di minuti, il tempo necessario per prestare il primo soccorso, e lo hanno portato via». Da via Carlo Alberto Dalla Chiesa, i medici hanno subito trasferito il podista palermitano al pronto soccorso di Partinico, dove, purtroppo, la situazione è ulteriormente precipitata. Circa due ore dopo, la notizia della morte dell’atleta ha raggiunto i suoi compagni e i partecipanti.