Proseguono le aggressioni nei campi siciliani ai danni di giovani arbitri rei di valutare scorrettamente gli episodi di campo. Calci, pugni e minacce sembrano ormai essere entrati a pieno titolo nella routine dei fine settimana calcistici dei non professionisti, che vedono i tanti direttori di gara in erba oggetto delle ire e delle frustrazioni dei giocatori, spesso e volentieri anche coetanei: veri e propri sacchi da box al servizio delle insoddisfazioni dei tesserati delle società, talvolta ulteriormente caricati e spronati dal pubblico, tra cui non di rado risultano anche dirigenti e altre figure che dovrebbero, al contrario, giocare il ruolo di educatori e modelli da seguire.
L’ultimo caso si è registrato lo scorso week end a Partinico, nel campo sportivo del San Salvatore. Gara di terza categoria tra le compagini dell’Asd Città Balestrate Trappeto e del Terrasini, al triplice fischio il numero 17 del Balestrate, Valerio Brugnano (30 anni), si è diretto come una furia ceca verso l’arbitro della sezione di Palermo, un giovane quindicenne: dopo una breve (rin)corsa lo ha minacciato e poi colpito al volto con un pungo, facendolo crollare a terra privo di sensi. Frattura del setto nasale e prognosi di 10 giorni.
Le immagini arrivano da un video registrato proprio da dietro la porta verso cui attaccavano i verde rosso e riprendono tutte le fasi del gesto, dall’improvviso scatto di follia al colpo del ko sferrato ai danni del direttore di gara con la metà dei suoi anni, che è valso la squalifica dai campi per 5 anni. La società ha fatto sapere che «condanna fermamente quanto accaduto ed esprime la propria solidarietà al direttore di gara». Dichiarazioni che arrivano dopo che il comunicato della federazione con la squalifica ha fatto diventare l’episodio di dominio pubblico, a 5 giorni dai fatti
Le sentenze dei giudici sportivi non sembrano arrestare la scia di violenza, ormai diventata inquietante, che ha invaso i campi siciliani, e non solo.
Il caso che ultimamente ha destato più clamore è quello di David Bartolotta, che la settimana scorsa ha ricevuto la solidarietà del C.t. della nazionale Roberto Mancini: sempre giovane arbitro, anche lui palermitano, lo scorso 4 marzo è stato rincorso e picchiato questa volta da più giocatori della squadra di casa agguantata sull’1-1 al 97’. A sfidarsi Villarosa e Pro Falcone, in una partita tesa a causa della classifica che non sorrideva a nessuna delle due compagini in campo, invischiate entrambe nella lotta salvezza del girone B del campionato di promozione. Anche in questo caso 5 anni di squalifica dai campi (per un totale di 10) per i due giocatori del Villarosa che si sono resi protagonisti protagonisti di una vera e propria caccia all’uomo. Sempre nel mese di marzo, nel messinese un altro arbitro al termine di un incontro - sempre di terza categoria - è stato costretto a fuggire al pronto soccorso.
Rischi e pericoli che non sono neanche lontanamente compensati adeguatamente: un direttore di gara appena formato, solitamente inviato ad arbitrare le partite tra i giovanissimi, ha diritto ad un rimborso minimo di 30 euro per una trasferta di 25 chilometri. Somma che comprende tutto, dalle spese legate al viaggio da affrontare alla persona. Il rimborso sale con l’aumentare del chilometraggio da percorrere e raggiunge un massimo 88 euro. Salendo di categoria e arrivando alla lega nazionale dilettanti, i rimborsi passano da un minimo di 35 euro ad un massimo di 210.
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