Roberto Russo, da Partinico al tetto del mondo: il calciatore mancato è tra i campioni azzurri
Quel ragazzo di due metri e passa (2.05) è campione del mondo, ha vinto il titolo in Polonia con la Nazionale allenata da Ferdinando De Giorgi. Roberto Russo, 25 anni, ruolo centrale, società Safety di Perugia, è palermitano di nascita ma è cresciuto a Partinico. Da piccolo sognava di diventare un calciatore, poi ha scelto il volley. Era un difensore del Partinico calcio nelle giovanili, poi è passato all’Alcamo, fino agli allievi regionali. «Ma a 16 anni - ha raccontato al Giornale di Sicilia un paio d’anni fa - il calcio mi ha stancato, avevo voglia di cambiare e allora ho deciso di provare con la pallavolo, sempre a Partinico. Al termine della mia prima stagione ho partecipato al Regional Day, uno stage che coinvolge giovani atleti con l’obiettivo di individuare eventuali talenti da Nazionale. Lì degli osservatori del Club Italia mi hanno notato e mi hanno proposto di trasferirmi a Roma per giocare con loro e così ho fatto». Il Club Italia è la fucina di promesse del panorama italiano, una formazione federale che da quando è stata ideata, sia al maschile che al femminile, ha permesso di scoprire tantissimi atleti che hanno poi scritto la storia del volley azzurro. Dal 2014 al 2018 Russo gioca nel ruolo di centrale con la maglia del Club Italia scalando le categorie dalla B2 alla A2 e proprio il 2018 diventa l’anno cruciale della sua carriera. Dopo le prime convocazioni azzurre con under 19, under 20 e under 23, riceve la chiamata della Nazionale maggiore e in estate partecipa ai Giochi del Mediterraneo, dove da titolare vince la medaglia d’oro. Poche settimane dopo viene ingaggiato da Ravenna e passa così in Superlega, la massima serie del campionato italiano. Il pallavolista palermitano, confrontandosi con i migliori del mondo, ha così la possibilità di crescere e migliorare e l’anno dopo, nel 2019, entra nel vivo della sua avventura con la maglia azzurra. Il ct dell’Italvolley Gianlorenzo Blengini lo convoca a tutti gli eventi più importanti: «Prima c’è stata la Volleyball Nations League, poi il torneo di qualificazione olimpica a Bari, poi l’Europeo in Francia e ancora la World Cup in Giappone. Sono stato per 4 mesi in giro per il mondo a rappresentare il mio paese. Non mi aspettavo davvero di ricevere tutta questa fiducia, ero solo al mio primo anno in A1, ma ho avuto subito questa occasione e allora mi sono buttato nella mischia dando il meglio di me». L’emozione più grande? «Sicuramente a Bari, dove abbiamo vinto il torneo e staccato il pass per Tokyo 2020. Ho giocato in due delle tre partite decisive e stare in campo con una posta in palio così grande e sentire il tifo caloroso del pubblico di casa ha reso tutto ancora più bello». La Sicilia resta sempre nel suo cuore. «In estate - ha dichiarato Roberto Russo sempre due anni fa, intervistato da Marta Mulè - quando non sono impegnato con la Nazionale mi piace sempre tornare in Sicilia per andare al mare e poi sono molto legato a Palermo: mio papà aveva l’abbonamento allo stadio e andavamo sempre insieme a seguire i rosanero». Come dire: il primo amore, calcio, non si scorsa mai