Bianca Rosca, la ragazza guerriera. Dalla lotta al cancro fino a diventare, ieri, vice campionessa europea di brazilian jiu jitsu a Lisbona nella categoria – 58 Kg. Un traguardo incredibile per l'atleta siciliana ma di origini rumene, la cui voglia di combattere le ha dato una mano anche nella vita.
Bianca è nata a Botoșani, in Romania, nel 1997. Dopo un’infanzia difficile si trasferì con la mamma e il fratello a Palermo. “Vivevamo in un paese povero, mia madre percepiva uno stipendio di poco più di 200 euro – dice la vice campionessa -. Poi i miei si separarono e mia mamma decise di partire con noi”. In Sicilia stava per intraprendere la carriera da modella, tanto che vinse anche il titolo di "Miss Reginetta d’Italia". Ma nel 2014 a Bianca fu diagnosticato un cancro ai polmoni e svanì il suo sogno.
Subito partì per Milano con la madre per una visita, ma fu un momento drammatico, come lei stessa racconta: “Il medico mi disse che se non mi fossi operata mi sarebbero rimaste due settimane di vita. Così intervennero d’urgenza, c'erano venti medici in sala operatoria”. Per salvarla fu necessario asportarle un polmone.
Pochi mesi fa l’atleta di origini romene ha messo al tappeto il tumore, ma è costantemente sotto osservazione. “Per me non è stato un periodo facile, la malattia che ho avuto porta a chiudersi in se stessi e comporta notevoli danni a livello psicologico – continua Bianca -. Fortunatamente durante questa mia battaglia contro il cancro ho trovato il maestro Ruben Stabile (del team Cicero Costha, ndr), che mi ha aiutata molto a sconfiggere la malattia. Grazie al suo aiuto e agli allenamenti adesso riesco a evitare di camminare con quell’orribile bomboletta per l’ossigeno”.
Il prossimo obiettivo di Bianca Rosca? “Voglio rendere ancor più orgoglioso il mio maestro e sono felice di aver superato tutto, non bisogna mai arrendersi.”
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