Ancora un'impresa per Marco Cecchinato. Il tennista siciliano si è qualificato per il terzo turno del Roland Garros, secondo Slam stagionale e unico sulla terra battuta. Il 25enne palermitano, numero 72 del ranking mondiale, ha piegato in 3 set con il punteggio di 6-1 7-6 (7-1) 6-1 l'argentino Marco Trungelliti, ripescato come lucky loser dopo il forfait dell'australiano Nick Kyrgios. Il sudamericano, che era già a Barcellona, aveva fatto un viaggio in auto di 10 ore per poi scendere in campo e battere al primo turno l'australiano Bernard Tomic. Nel turno precedente Cecchinato era stato in campo per tre ore e quarantuno minuti di lotta. In rimonta, come la più ardua delle cime da scalare. Da gregario incallito, fregandosense di tutto e tutti. Anche e soprattutto del vantaggio iniziale del suo dirimpettaio, di Marius Copil, nazionalità rumena, avanti di due set e con il match in mano sul campo numero 16 del Roland Garros: 6/2 7/6. Negli Slam, però, le tappe sono ardue, difficili talvolta dal portare a termine. Insomma, non c’è nulla di impossibile, tantomeno rimontare due set. Sta di fatto che Cecchinato c'è riuscito. Trovando modo e tempo, dopo un inizio in sordina, di risalire la china, di mettere insieme un set dopo l’altro, fatto di sudore e fatica. Ha vinto il terzo per 7/5, trovando il break decisivo proprio al dodicesimo gioco, è andato via liscio nel quarto, dove il suo avversario ha accusato il colpo e nel quinto è rimasto sul pezzo dall’inizio alla fine, anche quando sul 7/7 il buon Copil ha avuto il merito di annulargli due palle break. Qualcosa di prezioso e di utile, però, l’aria parigi del Bois de Boulogne l’aveva confezionata a regola d’arte e al 17esimo gioco di un interminabile quinto set, il break si è materializzato, oseremo dire, in un amen. Il successivo gioco, un qualcosa che la preda che azzanna, difficilmente molla. Servizio e diritto vincente con braccia al cielo per la goia: 2/6 6/7 7/5 6/2 10/8 in tre ore e quarantuno minuti.