PALERMO. Basta una goccia a volte per bucare una montagna. Lo sa bene Salvatore Antibo, conosciuto da tutti come Totò, che dalle strade dissestate di Altofonte ha percorso chilometri dorati, che hanno regalato all'Italia dell'atletica e dello sport, soddisfazioni uniche.
Totò, tra i protagonisti del sondaggio di Gds.it "Il campione dei siciliani", è l'unico atleta italiano ad avere vinto una gara in Coppa del mondo, è primatista italiano dei 5000 e 10000 metri, due volte campione europeo e vice-campione olimpico dei 10000 m a Seul 1988. Ma wikipedia non può descrivere le emozioni del "piccolo-grande" Antibo che taglia il traguardo, portando con sè il cuore di tutti quei siciliani che hanno voglia di arrivare ma che nella loro strada devono abbattere centinaia di ostacoli. Gli stessi che Totò trova oggi come ieri ad Altofonte, il suo paese di origine, dal quale l'atleta non si è mai voluto staccare e dove continua a vivere con la sua famiglia.
Una malattia, l'epilessia, lo ha piegato ma non lo ha spezzato. Antibo è ancora lì, voglioso di affrontare la pista della vita, di dare il suo contributo per far crescere nuovi piccoli atleti del futuro. Per farlo si batte da sempre per avere il minimo indispensabile: un piccolo ma importantissimo impianto sportivo, con una pista di atletica, una piscina, un campo, nel suo territorio. La malattia non gli consente di andare lontano, di spostarsi in macchina. Lo ha chiesto a gran voce, Totò, ma la risonanza non ha avuto grandi echi.
"Me lo promettono dal 1984 - spiega Antibo. - L'anno scorso era stato fatto un progetto dal Comune di Altofonte dal sindaco Di Matteo, in carica fino a pochi mesi fa, ma sono scaduti i termini. Bisognava anticipare dei soldi, ma l'amministrazione non ne ha. Ho rabbia perché l'ho saputo dopo. In questo paese non abbiamo nulla. Nelle nostre scuole non ci sono palestre, i bambini quando c'è l'ora di motoria restano in classe. Non ci sono nemmeno parchi gioco. Mi dicono che è perché siamo vicini a Palermo, ma io non lo accetterò mai. Provo vergogna per ciò, non può finire così".
Un'idea che resta ai nastri di partenza, dunque, imprigionata dal problema dei problemi: trovare i soldi.
Assessore allo sport di Altofonte è proprio Patrizia Antibo, sorella di Totò. Chiamata al telefono ci passa il sindaco Angela De Luca, eletta qualche mese fa alle ultime votazioni: "Abbiamo dato la nostra manifestazione di interesse al Coni Sport e Periferia, comunicazione uscita nel 2017, per eventuali finanziamenti - spiega il primo cittadino di altofonte. Ci stiamo muovendo per cercare di essere inseriti in più situazioni possibili. Non ci sono le risorse per questi interventi notevoli. Non si possono fare degli interventi gratuiti, bisogna anticipare dei soldi in bilancio che il Comune non ha. Abbiamo difficoltà a trovare duemila euro per riparare le buche, figuriamoci se ne troviamo 40 mila per fare un progetto senza non avere nemmeno la certezza che poi venga finanziato. Ma siamo aperti a suggerimenti - dice la De Luca - a sporcarci le mani".
E ancora: "La speranza più grande che diamo a Totò Antibo è innanzitutto che sua sorella è assessore allo sport e questo è già un buon punto di partenza. per il resto non ci lasceremo sfuggire nulla. Siamo vicini a lui e a tutti gli altri sportivi di Altofonte. Qui abbiamo campioni di ballo, di corsa, di motociclismo, di pugilato... Nonostante manchino gli impianti, Altofonte si muove - conclude -. Per fare sport non occorre necessariamente avere un impianto, occorre la volontà. Antibo è cresciuto in mezzo alla strada, così come tanti altri campioni che sono arrivati ad alti livelli".
Il sogno di Antibo avrà di certo tempi lunghi, forse infiniti, ma il campione siciliano non demorde. E chi lo ha visto correre e vincere conosce bene la sua tenacia. Prima o poi, nonostante tutto, bucherà la montagna.
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