PALERMO. «Quando uno perde o le cose non vanno bene, è normale che uno non sia contento. Però voglio sottolineare che con l'Alessandria l'episodio della gomitata all' avversario non è stato un gesto fatto di proposito. Ed è stupido chi ha solamente pensato che io possa averlo fatto di proposito per danneggiare qualcuno. Adesso sono contento. dopo la vittoria lavorare è una bella sensazione. Per il resto non avverto nessuna pressione particolare, faccio il lavoro più bello del mondo. Io penso solo a giocare e a fare bene almeno quanto ho fatto l' anno scorso. Si può perdere o vincere, ma l' importante è dare tutto». Come si è presentato Ballardini e cosa ha chiesto a lei in particolare? «Ballardini è arrivato con tanta voglia di lavorare e fare bene. Ha un' altra idea di calcio rispetto a Iachini e ha cambiato tantissimo il modo di giocare e di allenare. A me ha chiesto di essere semplicemente me stesso, di fare il mio gioco e di aiutare la squadra a difendere quando non siamo in possesso di palla. È cambiato l' allenatore, ma non Vazquez».
Lei è stato uno dei primi a manifestare il proprio dispiacere per l'esonero di Iachini, cosa ha rappresentato per lei l'ex allenatore? «Iachini è il tecnico che fino ad oggi mi ha dato più fiducia. Se non c' era lui, adesso non sarei a Palermo. Sono rimasto per lui, perché mi ha dato la possibilità di dimostrare quanto valgo. Adesso, però, c' è da pensare al bene del Palermo e ad aiutare Ballardini a fare bene come è riuscito a fare Iachini».
Col Frosinone è tornato a segnare in casa dopo sette mesi. Quanto le mancava il gol al «Barbera»?
«Mi mancava il gol in casa ed è sempre più bello segnare davanti ai propri tifosi, ma come ho sempre detto, io non vivo per il gol. Preferisco giocare sempre bene e aiutare la squadra. Poi se faccio gol, sono più contento».
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