PALERMO. Tre mosse per rompere col passato. È ancora troppo presto per parlare di metamorfosi, ma il primo Palermo del Ballardini-bis andato in scena all’Olimpico con la Lazio ha subito messo in evidenza cambiamenti rispetto alla precedente gestione di Iachini. Ballardini, per l’inizio della sua seconda avventura in rosanero, si è giocato subito tre carte: l’impiego di un giovane come Goldaniga, messo un po’ da parte da Iachini, Brugman schierato in un ruolo che era ancora inedito da quando è arrivato a Palermo e il cambio del modulo, passando dal 3-5-2 al 4-3-2-1. Tre mosse che sono il frutto delle prime due settimane di lavoro di Ballardini. L’impatto del nuovo allenatore è stato positivo, i giocatori si sono messi a disposizione e la prestazione di Roma sembra dimostrare che i calciatori abbiano metabolizzato il terremoto in panchina forse più discusso dell’era Zamparini. La scelta di Goldaniga è stata quella che ha regalato più soddisfazione, perché accanto a un prova di personalità (la prima da titolare in A) il difensore di 22 anni è riuscito a realizzare anche un bel gol da attaccante vero, facendo ricordare anche di avere un buon feeling con la porta come dimostrano le quattro reti della scorsa stagione in B a Perugia. La prestazione del difensore arrivato in estate dalla Juve nell’affare Dybala è stata di spessore.