PALERMO. Successo di puro orgoglio e cuore per l’Aquila Palermo che, all’esordio casalingo nella seconda giornata, batte la quotatissima Givova Napoli per 69-57 rimontando una gara che all’intervallo sembrava praticamente già finita. Un match che ha avuto una sola costante: l’alta intensità difensiva di entrambe le squadre, aiutata da percentuali al tiro non all’altezza della categoria. Non deve dunque sorprendere l’esiguo parziale di primo quarto, che ha visto gli ospiti avanti dopo dieci minuti sul 10-15. Palermitani che, nella prima parte di gara, non sono quasi mai riusciti a trovare i propri lunghi in attacco, rimediando decisamente in difesa e serrando i ranghi. Il secondo quarto legittima la migliore verve dei partenopei, che riescono a trovarsi con facilità, sia nel pitturato, sia liberando i tiratori dal perimetro, tanto che lo scarto dei biancorossi sul tabellone all’intervallo appare incolmabile. Appena 21 punti in due quarti, un conto aperto anche con la fortuna, con tanti tiri rifiutati dal ferro. Passivo mitigato dalla consapevolezza di aver concesso appena 36 punti ad una Givova Napoli che, sul piano fisico e nonostante la maggior stazza media dei suoi effettivi, spesso non è riuscita a trovare i punti che avrebbe voluto. Dagli spogliatoi esce un’Aquila diversa, famelica, che subito riesce a ritrovare il feeling con il tiro da tre, rimettendo in gara anche un PalaMangano piuttosto sconfortato, ad eccezione del tifo organizzato biancorosso. I punti arrivano da ovunque, sia sul campo che dalla panchina, con Napoli che per la prima volta soffre una fisiologica stanchezza, dopo venti minuti di alti ritmi e zone press all’uscita dai timeout e non solo. Il vantaggio dei partenopei pian piano si assottiglia, sino a due miseri punti a 10’ dalla fine (42-44). L’ultimo periodo è un’autentica bolgia al PalaMangano, tra tiri dalla distanza, rubate e schiacciate, e difese all’ultimo sangue, con i biancorossi a farla da padrone anche sui rimbalzi. Da uno svantaggio di 15 punti, i palermitani riescono addirittura a portarsi sul +13 a 2:28 dalla fine, tra le urla di gioia dei propri tifosi. Alla fine, con Napoli costretta a ben 10 falli nell’ultimo periodo, Aquila riesce anche a conservare un vantaggio di 12 punti che, in un campionato equilibrato come quello del girone C, potrebbe risultare importante anche in sede di differenza canestri tra due squadre che lotteranno sino alla fine per i vertici. “E’ stata una partita divisa in due – ha commentato a fine gara l’allenatore dei palermitani, Gianluca Tucci -: un primo tempo in cui abbiamo subìto tutto quello che si poteva subire. Poi, una seconda parte in cui siamo venuti fuori con la nostra anima vera, grintosa, fatta di ritmo, pressione e atteggiamento difensivo di un certo livello. Vincere queste partite costituisce una spinta soprattutto per quello che devi capire di dover fare durante la settimana se vuoi arrivare lontano. Possiamo competere con formazioni anche più esperte di noi. Riveliamo il nostro animo battagliero”. “Il pubblico? È un gioco di dare e avere, la squadra fa un passo e il pubblico ne fa un altro – ha concluso coach Tucci -. Siamo arrivati a sentire il loro calore, come quello della panchina, e si è creata un'atmosfera entusiasmante di coinvolgimento. Quando vedi che la tua panchina esulta per ogni canestro, vuol dire che la squadra sta veramente trovando una certa forma. Il campionato è lungo, il percorso è lungo, ma questi sono i passaggi che ti fanno capire come percorrere il giorno che verrà”. AQUILA PALERMO – GIVOVA NAPOLI 69-57 Parziali: 10-15, 11-21, 21-8, 27-13 Aquila: Requena 13, Stella 11, Cozzoli 7, Antonelli 3, Ondo Mengue 10, Azzaro 6, Bruno ne, Merletto 17, Di Emidio 2, Urbani. All. Tucci Napoli: Serino 5, Villani 7, Berti 15, Giovanatto 8, Parrillo 11, Spera, Iannone 10, Martino, Sabbatino, Fall 1. All. Di Lorenzo