PALERMO. Nelle cronache epiche di mezzo secolo fa il mito della Targa Florio era raccontato attraverso le vittorie di Nino Vaccarella. Lo chiamavano il "preside volante" perché univa il lavoro didattico con la passione per le corse. Quella storia rivive adesso nel film documentario "La traiettoria ideale" del giovane regista Giovanni Totaro che sarà presentato il primo maggio ai Cantieri culturali di Palermo.
Il film ricostruisce anche il rapporto di Vaccarella con il figlio, che ha proseguito in linea familiare l'impegno per l'automobilismo sportivo. Ma ripropone soprattutto le tappe della carriera del pilota con immagini che vengono dagli archivi della Rai, dell'istituto luce e dal centro di documentazione dell'Alfa Romeo.
"La mia carriera di pilota - ricorda Vaccarella - ha attraversato un lungo periodo, tra gli anni Cinquanta e Settanta, forse il più entusiasmante dell'automobilismo internazionale. Era un automobilismo mitico ma molto pericoloso, che ha visto la scomparsa di tanti amici piloti. Per me forse la più bella vittoria è stata quella di essere sopravvissuto e di essere ora ricordato come un alfiere della Sicilia".
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