
Come risuonava la voce nei teatri antichi? In che modo lo spazio architettonico influenzava le performance vocali di attori e cantanti? La scelta del luogo in cui costruire un teatro era guidata dalle sue specifiche qualità sonore?
Sono queste alcune delle domande a cui cercherà di rispondere un’importante raccolta di dati scientifici, mai realizzata prima, che l’Università degli Studi di Palermo si appresta a svolgere grazie a un Advanced Grant del Fondo Italiano per la Scienza (FIS), il finanziamento del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), per un valore di quasi 2 milioni e 300 mila euro. Il progetto, dal titolo “Voicing Spaces: Towards an Aural Architecture in the Past”, intende esplorare il rapporto tra voce e spazio negli edifici teatrali del mondo antico: luoghi complessi in cui si svolgevano attività musicali, coreutiche e performative.
L’iniziativa si inserisce nelle linee di ricerca e di didattica del Dipartimento di Culture e Società di UniPa e sarà guidata dalla professoressa Angela Bellia, reclutata da UniPa tramite “chiamata diretta” (art. 1, comma 9, Legge n. 230/2005) grazie al finanziamento del FIS. Questo strumento, analogo ai programmi dell’European Research Council (ERC), sostiene progetti di ricerca di alto profilo scientifico condotti da ricercatori emergenti (Starting Grant), da ricercatori in carriera (Consolidator Grant) o, come in questo caso, da ricercatori già affermati (Advanced Grant). L’obiettivo è sostenere lo sviluppo della ricerca fondamentale in Italia, promuovendo l’eccellenza scientifica e la competitività internazionale del sistema nazionale di ricerca.
“Si analizzerà anche l’impatto acustico delle maschere teatrali e come la voce si combinava con gli strumenti musicali. Lo scopo finale – sottolinea la professoressa Angela Bellia, Principal Investigator con esperienza consolidata in progetti finanziati da prestigiosi programmi come le Marie Skłodowska-Curie Actions e NextGenerationEU – sarà quello di comprendere il legame profondo tra la struttura del teatro e l’esperienza uditiva del pubblico, nel tentativo di recuperare dati e caratteristiche del paesaggio sonoro del mondo antico”.
Per rispondere a questi interrogativi, il progetto si colloca nell’innovativo campo di studi del Sonic Heritage, che mira ad analizzare, esplorare e ricreare l’identità acustica e intangibile dei luoghi storici, considerandola un vero e proprio bene culturale immateriale da studiare e preservare.
Al fianco della professoressa Bellia opererà un team di ricerca multidisciplinare che coinvolgerà studiose e studiosi con competenze in soundscape archaeology, ingegneria acustica, heritage acoustics, aural architecture, digital heritage, voice studies e studi sulla performance musicale e coreutica del mondo antico. Grazie a tecnologie all’avanguardia e a modelli acustici virtuali, il progetto getterà nuova luce sulle attività performative del passato e consoliderà il ruolo di UniPa come leader in questi settori di frontiera.
“L’avvio di un progetto di tale portata – sottolinea il rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri – testimonia l’attrattività e la competitività del nostro Ateneo. Voicing ci posiziona come leader in un settore di studi emergente e affascinante. Questo Advanced Grant è un successo strategico per l’Università e il carattere fortemente multidisciplinare del progetto è un modello virtuoso che intendiamo sostenere con convinzione”.
Entusiasta anche la direttrice del Dipartimento di Culture e Società, Valentina Favarò: “Il progetto ha un grande potenziale per la valorizzazione del patrimonio culturale e per la formazione di giovani ricercatrici e ricercatori”.
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