Palermo

Giovedì 02 Ottobre 2025

Parte il progetto «V.i.t.a.», un ponte tra Stem, nuove tecnologie della vita e mondo del lavoro

Un nuovo microscopio ottico permette di osservare la composizione chimica dei campioni (fonte: Pexels)

Entra nel vivo il Progetto V.I.T.A. (Valorizzazione delle Innovazioni Tecnologiche Applicate), percorso innovativo sulle STEM che punta a costruire un ponte concreto tra la formazione tecnico-scientifica in ambito biomedicale e il mondo del lavoro. Selezionato e sostenuto dal Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale, il progetto è promosso dall’ITS Academy Nuove Tecnologie della Vita Alessandro Volta di Palermo, soggetto responsabile, in partnership con l’Università degli Studi di Palermo – Dipartimento di Biomedicina, Neuroscienze e Diagnostica (Bi.N.D.), Sicindustria, Fondazione Hora, La Linea della Palma APL e sei scuole secondarie partner:

I workshop nelle scuole

La nuova fase operativa prevede la realizzazione di 60 workshop ad alto contenuto tecnico e formativo, rivolti a studenti e studentesse delle scuole partner, con l’obiettivo di stimolare competenze STEM e orientare in maniera consapevole alle scelte universitarie e professionali. Il primo incontro è fissato per venerdì 3 ottobre 2025, presso il Liceo “Giovanni Meli” di Palermo. Le prime tematiche affrontate saranno:

Il contesto del progetto

Il Progetto V.I.T.A. si inserisce all’interno degli obiettivi di digitalizzazione e innovazione previsti dal PNRR e dal PNC, valorizzando l’integrazione tra formazione accademica, ITS, scuole e imprese. Il Fondo per la Repubblica Digitale, nato da una partnership pubblico-privato (Governo e Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio), sostiene progetti di formazione e inclusione digitale rivolti a diversi target: giovani studenti, donne, disoccupati, lavoratori a rischio a causa dell’automazione, NEET, operatori del sociale, persone detenute o in condizioni di vulnerabilità. L’obiettivo è valutare l’impatto dei progetti formativi e replicare su scala nazionale quelli più efficaci, trasformandoli in buone pratiche per le future politiche pubbliche.

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