Dai banchi di scuola alle sfide del web. Questa mattina all’I.C. Sperone-Pertini di Palermo è stato presentato l’Abbecedario della Media Education, il nuovo strumento didattico del Corecom Sicilia pensato, nell’ambito della funzione per la tutela dei minori delegata da AGCOM, per aiutare i ragazzi a muoversi tra social e rete con maggiore consapevolezza. Ventuno parole chiave, semplici e immediate, per imparare a navigare in rete in modo responsabile: questo l’obiettivo del volume, nato come guida pratica di educazione e prevenzione, distribuito gratuitamente a studenti, famiglie e docenti. Un piccolo libro per affrontare un grande tema: crescere insieme ai giovani in un mondo sempre più connesso. Curato dal Corecom Sicilia, ideato da Andrea Peria Giaconia e Aldo Mantineo e realizzato con i testi di Salvatore Li Castri, Aldo Mantineo, Ugo Piazza e Luigi Sarullo – si compone di 64 pagine e offre un linguaggio semplice e diretto per affrontare le sfide e le opportunità del mondo digitale. Dalla A di Acchiappaclick alla C di Cyberbullismo, passando per la I di Influencer o la R di Revenge porn sino alla Z di Generazione Zeta, l’Abbecedario tocca i nodi cruciali della vita online: l’identità digitale, la gestione delle emozioni in rete, il rapporto con le fake news, il rispetto della privacy, l’uso consapevole delle immagini e delle parole. L’iniziativa ha visto la partecipazione attiva di alcune classi dell’istituto e degli interventi della dirigente scolastica Antonella Di Bartolo, del presidente del Corecom Sicilia Andrea Peria Giaconia, del dirigente USR Sicilia Salvatore Iacono, del procuratore per i minorenni di Palermo Claudia Caramanna e del commissario Corecom Sicilia Aldo Mantineo, coordinatore del progetto. “Questo abbecedario è un invito a usare i social e la rete senza subirli – ha spiegato il presidente del Corecom Sicilia Andrea Peria Giaconia –. Non si tratta di un manuale tecnico, ma di una guida che parla il linguaggio dei ragazzi e li aiuta a capire come difendersi dai rischi e cogliere le opportunità della rete. Con l’Abbecedario e il Patentino Digitale, strumenti condivisi con AGCOM che stiamo portando nelle scuole, il Corecom ribadisce la sua attenzione ai più giovani, promuovendo la Media Education come strumento per garantire una navigazione sicura e consapevole”. “Utilizziamo il vecchio sistema analogico, quello dell’Abbecedario, per parlare di una trasformazione digitale che è entrata prepotentemente nella nostra quotidianità – ha sottolineato Aldo Mantineo, coordinatore del progetto -. Ormai mondo digitale e reale hanno frequenti punti di contatto e comportamenti che si svolgono interamente nella sfera digitale danno luogo a conseguenze pratiche nella sfera reale. In un mondo così complesso, iniziare a parlare ai ragazzi sin dall’inizio di regole, vuol dire aiutarli a usare social e rete con consapevolezza: questa è la sfida raccolta e che intendiamo vincere come Corecom Sicilia”. “L’ambiente digitale è un ambiente molto rischioso – ha spiegato il procuratore per i minorenni di Palermo, Claudia Caramanna ai ragazzi – e questo Abbecedario è importante per voi e per i vostri genitori: sfogliatelo insieme per capire quali possano essere i rischi della rete, che ha delle straordinarie potenzialità. L’uso dei social è massiccio: i dati statistici 2025 di Save the Children, ad esempio, sottolineano come si sia abbassata l’età in cui i minori accedono ad internet: oltre il 50 per cento dei bambini tra i 5 e i 10 anni utilizza questi strumenti e ha accesso ad internet e ai social network, arrivando al 90 a 16 anni. A fronte di un mondo virtuale basato sull’apparenza e la finzione, bisognerebbe tornare a dare spazio a momenti reali di condivisione”. “Una guida fondamentale non solo per i ragazzi ma anche per gli adulti – ha aggiunto il dirigente USR Sicilia Salvatore Iacono. - Oggi, sempre più, si pone un problema serio di conoscenza delle insidie e dei rischi che ci pone l’evoluzione tecnologica a cui siamo tutti inevitabilmente sottoposti. Invito i ragazzi a riflettere su un dato: ciò che accade sul web, come un atto di bullismo, non scompare così facilmente come nella realtà, portando a conseguenze emotivamente pesanti nei confronti della vittima. Bisogna dunque muoversi con estrema cautela nel districato mondo della rete”. “È fondamentale partire dai più piccoli per estendere questa guida anche agli adulti e creare consapevolezza – ha concluso la dirigente scolastica Antonella Di Bartolo. - Dobbiamo accompagnare la crescita dei nostri ragazzi con un percorso di conoscenza e consapevolezza delle meravigliose potenzialità che offre il web, ma allo stesso tempo dei rischi del mondo virtuale.”