Trentatré anni fa la strage di Capaci, simbolo della tragica e orribile violenza mafiosa. Numerose, anche in questo 23 maggio, le iniziative per commemorare le vittime: Giovanni Falcone, la moglie e magistrato Francesca Morvillo, gli uomini della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Per il secondo anno consecutivo si rinnova il legame che unisce il mondo della scuola con gli avvocati e i magistrati palermitani. Davanti al Tribunale si ritrovano circa 3 mila studentesse e studenti per l’iniziativa «Tribunale chiama scuola», organizzata dall’Ordine degli Avvocati di Palermo, Associazione nazionale magistrati di Palermo e Rete per la Cultura Antimafia nella Scuola. Si comincia alle 9, in piazza Vittorio Emanuele Orlando, per performance musicali e letture in memoria dei martiri di Capaci, i ragazzi e le ragazze di 59 scuole palermitane che aderiscono alla Rete per la cultura antimafia nella scuola che riunisce 167 scuole della Regione. A seguire, dalle 11,30 in piazza della Memoria - all’interno della Cittadella giudiziaria - commemorazione solenne delle vittime della strage. Presenti anche universitari, avvocati e magistrati. Apre al pubblico il «Museo del presente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino», promosso dalla Fondazione Falcone. Al 'battesimò, dalle 9.30, i ministri alla Giustizia, Carlo Nordio, all’Interno, Matteo Piantedosi, e alla Cultura, Alessandro Giuli. Qui ha trovato casa la teca della Fiat Croma identificata con la sigla radio Quarto Savona Quindici, l’auto di scorta del giudice Giovanni Falcone, distrutta nella strage del 23 maggio 1992. Nelle stesse ore numerose le scolaresche impegnate in tante attività nel «Giardino della Memoria di Capaci», divenuto, grazie all’impegno di Tina Montinaro, moglie di Antonio, caposcorta del giudice Falcone, simbolo di rinascita: dalle 8.30 laboratori, dalle 15.30 incontro con le autorità. E alla presenza delle autorità, alle 13:15, alla caserma «Pietro Lungaro» della polizia di Stato, deposizione di una corona d’alloro ai piedi della lapide dell’ufficio Scorte. Alle ore 15 partirà da Piazza Verdi, davanti al Teatro Massimo, un corteo cittadino, espressione dell’antimafia sociale, che si concluderà in via Giacomo Leopardi. A promuoverlo sono giovani, studenti e studentesse della città, varie realtà e associazioni, con l’obiettivo di riaffermare il valore della memoria, della verità e dell’impegno contro ogni forma di mafia. Tutti poi in via Notarbartolo, davanti all’Albero Falcone, dove alle 17.58, all’ora della strage, è il tempo del silenzio e dell’impegno in nome delle vittime della violenza mafiosa. Alle 18.45 all’Istituto De Amicis-Da Vinci (plesso di via Rosso di San Secondo) incontro con Fiammetta Borsellino, figlia di Paolo, e piantumazione di un albero al Giardino dei Giusti. Domani, nell’Aula magna della Corte di appello di Palermo, riunione del Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati. L’inizio dei lavori è fissato per le ore 10. Nel pomeriggio, alle 16, il sit-in davanti l’albero Falcone in via Notarbartolo dove alle 17 interverrà Maria Falcone, sorella del giudice e presidente della Fondazione Falcone. Alle 17.30 l’ex magistrato e presidente del Senato Piero Grasso leggerà i nomi delle vittime delle stragi di Capaci e via d’Amelio e alle 17.58, ora della strage, il trombettiere della polizia suonerà il silenzio. Come sempre saranno coinvolti gli studenti "per continuare a costruire un futuro libero dalle mafie". Tra le tante, alle 9, l'iniziativa "Tribunale chiama scuola" organizzata dall’Ordine degli Avvocati, dall’Associazione Nazionale Magistrati e dalla Rete per la Cultura Antimafia nella Scuola che prevede letture in memoria dei martiri di Capaci e la commemorazione solenne della strage. Inoltre, il Ministero dell’Istruzione ha deciso di condividere con tutte le scuole italiane, la proiezione del docufilm "Falcone e Borsellino - Il fuoco della memoria", realizzato dal Dipartimento DEMS dell’Università degli Studi di Palermo, all’interno del progetto "Officina UNIPA per la Legalità e il Contrasto alle Mafie". E’ un viaggio corale che racconta le figure di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino attraverso le voci di chi li ha amati, affiancati, seguiti. Familiari, colleghi, magistrati, giornalisti, docenti universitari e studenti costruiscono una narrazione plurale e profonda, capace di restituire umanità e impegno a chi ha pagato con la vita la scelta di servire lo Stato.