Palermo

Mercoledì 16 Aprile 2025

Daisy Awards, al Politeama Garibaldi premiati gli infermieri

Il Daisy Award ha una storia unica: nasce dall’esperienza vissuta dalla famiglia di J. Patrick Barnes, un ragazzo statunitense morto nel 1999 a causa di una malattia autoimmune. L’eccezionale cura e compassione ricevute da parte del personale infermieristico durante la degenza spinsero la famiglia Barnes a creare un premio per esprimere gratitudine e onorare la professione infermieristica. Se inizialmente il riconoscimento era riservato al personale dell’Ismett di Palermo, dal 2024 – su iniziativa del presidente dell’Ordine degli Infermieri di Palermo – è stato esteso a tutti i professionisti sanitari attivi nelle strutture della città e della provincia. Nuove storie sono state protagoniste della manifestazione organizzata dall’Ordine provinciale degli Infermieri di Palermo, che si svolta il 10 aprile al Politeama Garibaldi. Durante l’evento sono stati consegnati i Daisy Awards, il prestigioso riconoscimento internazionale che premia infermieri straordinari per la loro umanità, dedizione e professionalità. «Al centro della sanità ci sono gli infermieri – ha affermato il presidente Antonino Amato – il cui lavoro non è solo tecnica e competenza, ma è soprattutto relazione. Con il Daisy Award premiamo non solo la bravura professionale, ma l’umanità che fa la differenza, ogni giorno, nelle case e negli ospedali. Vogliamo celebrare i successi di questi straordinari professionisti e mostrare quanto vada valorizzato il loro instancabile impegno, ancora di più in un momento complesso come questo, in cui troppo spesso infermieri e operatori sanitari sono vittime di assurde aggressioni mentre garantiscono il diritto alla salute dei cittadini».

Una bicicletta dal cielo: la storia di Marco

Tutto poteva aspettarsi Mauro quella sera del 20 gennaio 2023, tranne quello che è accaduto. Dai Murazzi di Torino gli è stata lanciata, senza motivo, una bicicletta elettrica da un’altezza di dieci metri. L’impatto lo ha colpito irrimediabilmente alla cervicale, cambiando per sempre la sua vita da studente di Medicina. Da quel momento, Mauro è diventato tetraplegico e ha dovuto affrontare una quotidianità completamente nuova, fatta di difficoltà impreviste e sfide fisiche ed emotive. Accanto a lui, sin dai primi giorni, c'è stato Mario Alioto, infermiere dell’Osa, un omone dall’apparenza burbera ma dal cuore grande, che oltre ad assisterlo dal punto di vista sanitario, ha saputo offrire conforto e presenza nei momenti più duri. «Lui è il nostro gigante buono – ha detto la mamma di Mauro – la nostra certezza giornaliera, la spalla a cui mi sono appoggiata quando non sapevo come risolvere delle situazioni cliniche che sembravano peggiorare invece di migliorare».

Giuseppe e la lotta contro la fibrosi cistica

Giuseppe ha dovuto combattere sin da piccolo contro una malattia genetica rara e complessa: la fibrosi cistica. Una diagnosi che ha travolto la sua famiglia, lasciando la madre in uno stato di profondo smarrimento. «Ero in uno stato confusionale, impaurita, sapevo solo piangere» racconta la donna, che in quel momento drammatico ha trovato conforto e guida in Maria Antonietta Calamia, infermiera in servizio alla II Pediatria dell’Arnas Civico - Di Cristina. «Lei per me è stata una sorella – ha raccontato la mamma di Giuseppe – che ha saputo leggere nei miei occhi intimoriti la rabbia, la paura e il disagio. Mi ha fornito la sua presenza costante, il suo conforto, spiegandomi con parole semplici come dovevo affrontare il percorso per il bene del mio bambino, riservandosi di diritto un posto nel mio cuore».

L’intuito che salva vite

A volte, basta un solo sguardo per capire che qualcosa non va. È ciò che è accaduto a Tiziana Messina, infermiera in servizio al Dipartimento addominale dell’Ismett di Palermo. Di fronte a un paziente affetto da cirrosi epatica, ha detto solo tre parole: «Non mi piace». Quelle parole, dettate dall’esperienza e da un intuito finissimo, hanno salvato la vita all’uomo, che si trovava in stato di shock settico e necessitava di un intervento tempestivo.

Un elicottero contro la paura

Settembre 2024, autostrada Palermo-Catania. Un grave incidente coinvolge una madre e suo figlio. Leonardo Gargano, infermiere in servizio al reparto di Neurorianimazione dell’Arnas Civico, si ferma a prestare soccorso. Il bambino, sotto shock, è terrorizzato. Con empatia e delicatezza, Leonardo riesce a distrarlo e a infondergli un senso di sicurezza, trasformando un momento drammatico in un istante di meraviglia. «Guarda l’elicottero» gli dice mentre l’elisoccorso atterra, e negli occhi del piccolo si vede la paura dissolversi per lasciare spazio allo stupore.

Il cuore dell’assistenza

Le candidature sono state presentate da pazienti, familiari o colleghi, e da queste sono stati selezionati i vincitori. Oltre a Mario Alioto, Maria Antonietta Calamia, Tiziana Messina e Leonardo Gargano, il premio è stato assegnato anche a:

Riconoscimenti speciali sono stati attribuiti a Rocco Gennaro, Loredana Sasso e Giovanni Valerio.

leggi l'articolo completo