
La Sicilia si svuota, anno dopo anno, tra denatalità ed emigrazione. La popolazione residente nel 2023 ammonta a 4.797.359 residenti, in calo rispetto al 2022 (-16.657 individui; -0,3%); circa la metà della popolazione vive nelle province di Palermo e Catania (47,3%). I dati sono dell’Istat, relativi al censimento 2023.
La diminuzione rispetto al 2022 è frutto dei valori negativi del saldo naturale e di quello migratorio interno, cui si contrappongono in modo insufficiente i valori positivi del saldo migratorio con l’estero e dell’aggiustamento statistico. In Sicilia, come nel resto del Paese, si è raggiunto un nuovo record di denatalità. I nati sono 35.489 (-1.321 rispetto al 2022). Nel 2023 si è ridotta la mortalità (-2.680 decessi rispetto all’anno precedente). Il tasso di mortalità è diminuito dal 12,3 all’11,8 per mille. Il maggior decremento si registra nelle province di Enna e Messina.
Le donne sono il 51,2% della popolazione residente, superando gli uomini di oltre 118mila unità, prevalentemente a causa della maggiore longevità femminile. L’età media si innalza rispetto al 2022 da 45,2 a 45,4 anni. Ragusa e Catania sono le province più giovani (rispettivamente 44,3 e 44,5 anni), Messina ed Enna quelle più anziane (47,0 e 46,7 anni).
Gli stranieri censiti sono 196.919 (+5.551 rispetto al 2022), il 4,1% della popolazione regionale. Provengono da 165 Paesi, prevalentemente da Romania (24,0%), Tunisia (12,0%) e Marocco (8,1%). Più di un quarto della popolazione (26,3%) vive nei quattro comuni con oltre 100.000 abitanti (Palermo, Catania, Messina e Siracusa) e poco meno di un quarto in quelli con popolazione tra 20.001 e 50.000 abitanti (24,3%).
In Sicilia risiede l’8,1% della popolazione italiana. Quasi la metà della popolazione è nelle due province di Palermo (25,0%) e Catania (22,3%), le sole a superare il milione di abitanti. Segue la provincia di Messina, che con quasi 600mila residenti raccoglie il 12,5% dei residenti della regione.
Le altre sei province ospitano il 40,2% dei residenti. A fronte di una popolazione nazionale sostanzialmente stabile rispetto al 2022, i dati censuari evidenziano una flessione di 16.657 unità nella regione (-0,3%), che è il risultato di andamenti demografici differenziati sul territorio. In valore assoluto la perdita più consistente è quella della provincia di Palermo (-3.936 residenti), seguita da Agrigento (-2.669) e da Catania (-2.621); in termini relativi, le diminuzioni maggiori si registrano nelle province di Caltanissetta ed Enna (-0,9%). In controtendenza Ragusa, l’unica provincia a registrare un incremento della popolazione (+1.443 residenti; +0.5%) (Prospetto 1).
La significativa diminuzione della popolazione residente in Sicilia nel 2023 è frutto della somma di due saldi negativi, quello naturale (-21.297 unità) e quello migratorio interno (-16.525), non compensata dai valori positivi del saldo migratorio con l’estero (+16.519) e dell’aggiustamento statistico (+4.646). Tutte le province concorrono, seppur in misura diversa, a determinare questo andamento regionale: in particolare, Palermo è la provincia con i più bassi saldi naturale (-4.578) e migratorio interno (-3.329), mentre Messina ha il saldo migratorio estero più elevato (+3.656).
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