Raccontare la mafia, i giornalisti incontrano gli studenti del Vittorio Emanuele III di Palermo
La mafia esiste ancora, agisce sotto forme diverse e il ruolo del giornalista è quello di informare e raccontare cosa accade. Di questo si è parlato all’incontro organizzato dal Centro Studi Pio La Torre all’istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III di Palermo. Il dibattito con la testimonianza di giornalisti come Franco Nicastro, che ha moderato l’incontro, Emanuele Lauria, Roberto Leone e Marco Romano, ha coinvolto gli studenti della scuola superiore palermitana ma anche i ragazzi del liceo scientifico Federico II di Altamura che sono partiti dalla Puglia e hanno raggiunto la Sicilia in occasione dell’evento formativo. La mafia, l’antimafia e i media. Questi i temi affrontati dai giornalisti con gli studenti. «Portiamo avanti il nostro progetto con le scuole da circa 20 anni – spiega Emilio Miceli, presidente del Centro Pio La Torre -. Un progetto che ha la sua forza e la sua tradizione. Oggi parliamo del ruolo nei media nell’informazione e nella lotta alla mafia. Il dibattito sarà uno spunto per far riflettere i ragazzi e speriamo sempre che qualche seme possa fiorire». A salutare tutti per primo è il dirigente scolastico, Carmelo Ciringione. «Fare antimafia - dice il preside - significa essere contrari a quelle forme di violenza legate al territorio. La scuola non può sottrarsi dal dare questo messaggio educativo ai ragazzi». Tra le insegnanti che hanno accompagnato gli studenti di Altamura c’è Patrizia Virgintino insegnante del liceo Federico II. «Abbiamo più volte partecipato agli incontri di formazione civica del centro Studi Pio La Torre – dice la docente – perché ascoltare le testimonianza dirette è oggettivamente più fruttuoso che seguire a distanza». Con gli studenti ha dialogato anche il direttore del Giornale di Sicilia, Marco Romano che sottolinea l’importanza di capire il livello di percezione e di conoscenza che i ragazzi hanno della mafia e dell’antimafia. «Spieghiamo loro come il mondo dell’informazione, quello tradizionale e quello digitale di oggi - commenta Romano – affrontano queste tematiche. È importante tenere sempre un piede saldo su questi temi ultragenerazionali che non devono riguardare solo chi ha vissuto stagioni tragiche ma sopratutto chi è figlio o nipote di chi ha vissuto quei fatti e deve in qualche modo perpetuarne il ricordo inteso non come semplice memoria ma come responsabilità nelle azioni presenti e future». Nel video Emilio Miceli, presidente Centro Studi Pio La Torre - Carmelo Ciringione, dirigente scolastico istituto Vittorio Emanuele III - Marco Romano, direttore Giornale di Sicilia – Patrizia Virgintino, insegnante liceo Federico II di Altamura