Palermo

Mercoledì 12 Marzo 2025

Addio a Rodo Santoro, fu l’artefice della rinascita del Festino

Rodo Santoro

Ieri Rodo Santoro se n’è andato a 87 anni, la notizia arriva da Roma dove viveva da tempo. Nato nel 1938 a Kos – quando l’arcipelago del Dodecaneso era ancora italiano -, si è sempre lasciato affascinare dalla parola e dal segno. Ha abitato e lavorato a Palermo per parecchio tempo dove si è occupato di restauro, di missioni di archeologia medievale (diverse con la Scuola Archeologica Italiana di Atene), si è fatto conoscere come artista e scenografo, oltre che come appassionato di cucina antica. Ma Palermo lo ricorderà soprattutto per la rinascita del Festino, che trasse dai verbali del Senato palermitano fra ‘600 e ‘700, e dai disegni di Paolo Amato. Erano gli anni dei carri trionfali sontuosi, altissimi, imponenti, e da quegli studi nacque in Santoro l’idea di riprogettare il Corteo disegnando le coreografie della decursio, i costumi dei figuranti, il grande «Carro», e i Carri minori (come ha ricordato in una delle sue ultime interviste, affidata a Lino Buscemi sulle pagine del Giornale di Sicilia, a luglio scorso in occasione del quattrocentesimo Festino): un filo rosso, di fatto, raccolto da Marco Balich visto che anche l’ultimo corteo prevedeva i Carri minori; e sul primo viaggiava la Peste, impersonata da Maurizio Bologna che di lì a poco se ne sarebbe andato. Il lavoro immenso di Rodo Santoro si concretizzò nel Festino del 1974, esattamente cinquant’anni fa, chiamato dal cardinale Pappalardo e dall’allora sindaco Giacomo Marchello: riprese vita il corteo classico con un grande successo popolare. L'articolo completo oggi sul Giornale di Sicilia in edicola e nell'edicola digitale.

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