Dormiva in via Emerico Amari, nei pressi della Camera di Commercio. Antonio, clochard da tutti conosciuto come «Antonio Vestito» per i suoi modi gentili ed eleganti e la sua volontà di indossare sempre giacca e pantalone, era un volto noto a chi frequentava giornalmente la zona. Che purtroppo adesso è rimasta orfana della sua presenza: da qualche giorno Antonio era in ospedale: si era sentito male e la Croce rossa, che gestisce il servizio di prima assistenza, lo aveva soccorso. Nulla da fare.
A dedicargli un saluto è stata Anirbas, tra le associazioni più attive a Palermo per la cura e l'aiuto ai senzatetto, che attravreso Sabrina Ciulla, fondatrice dell'associazione, ha postato un messaggio sui social: «Anche tu ci hai lasciato amico mio, tante persone perdiamo nel nostro cammino, ma come potrò scordarmi di te. Antonio Vestito, alcuni pensavano che ti chiamassi cosi davvero ed invece era solo un riferimento ad un uomo dolce, gentile, che amava vestirsi elegante anche dormendo per terra, credo di non averlo mai visto con un jeans o una tuta, tu che mostravi sempre il tesserino, perché ti faceva sentire parte di un gruppo, tu che nonostante non si capiva una parola, ti facevi capire con lo sguardo, tu che hai lasciato tanta amarezza e rabbia, perché avremmo potuto fare di più, di più di regalarti un altro abito nuovo, di più di invitarti all'ennesima cena, di più che consegnarti una coperta per passare la nottata fredda. Ricordo con gioia un Capodanno: dopo la mezzanotte ero in giro con Ismy Ferdico e Elena Lo Muto, 3 ragazze sole di notte a capodanno che decidono visto il freddo di iniziare l'anno con té caldo e coperte, quella sera eri nella villetta di fronte il giardino inglese e con aria stupita mi hai detto ''che fai qui, vai a casa fa freddo assai". Sapevo che quel tè caldo per voi era meglio del più costosto champagne. Ero felice che un piccolo gesto poteva dare speranza; anche se avevo gia svolto migliaia di ronde notturne, quella notte era speciale. Ciao Antonio, salutami tutti lassù».
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