L'ultimo saluto al ventiduenne morto nell'incidente, ai funerali a Isola la chiesa gremita di gente e fuori i rombi dei motori
Il rombo dei motori appena fuori la chiesa Madre di Isola delle Femmine mentre esce il feretro è forte. Così gli amici di una vita ieri hanno voluto dare l’ultimo saluto a Giuseppe Graziano, 22 anni, morto venerdì in un tragico incidente stradale a Corleone. Occhi gonfi di lacrime, disperazione, incredulità sono le sensazioni palpabili che si respiravano durante le esequie con un intero paese che si è fermato. Saracinesche delle attività commerciali abbassate, la sera prima niente spettacolo musicale che era stato programmato da mesi in segno di lutto. Sulla bara tanti fiori ed una foto di Giuseppe, con il sorriso ma soprattutto in sella alla sua inseparabile moto, una Kawasaki Ninja di colore verde. Prima dell’ingresso in chiesa della bara, gli amici che con Giuseppe condividevano la passione per le moto hanno acceso dei fumogeni di colore verde, proprio quello della due ruote della vittima. Praticamente quasi l’intero paese ha voluto presenziare per il funerale: nella chiesa di Maria santissima delle Grazie tantissime persone, altrettante erano fuori perché tutti i posti a sedere ed anche quelli in piedi lungo le navate erano esauriti. «In situazioni come queste ci chiediamo perché Dio ha permesso che si materializzasse una disgrazia del genere, perché ha permesso di strappare alla vita terrena una vita così giovane - ha detto nell’omelia don Salvatore Governale, arciprete del paese -. Ma è proprio in questi momenti che si percepisce la presenza di Dio. In realtà la morte non avviene a causa di Dio perché lui è per la vita. È in questi momenti che Dio, quando pensiamo di averlo perso, invece è più vicino a noi perché ci vede in difficoltà, quindi ci sta accanto e ci aiuta a superare questi momenti e ad affrontare questo lancinante dolore». In prima fila ad ascoltare la parole del sacerdote i genitori del ragazzo, che proprio nel momento in cui l’arciprete pronunciava queste parole si sono abbracciati facendosi forza l’uno con l’altro. A conclusione della celebrazione don Governale è sceso dall’altare ed ha voluto a sua volta abbracciare i due genitori affranti dal dolore. Un gesto che ha di fatto dato l’avvio all’uscita della bara. Una volta sull’uscio hanno cominciato a rombare i motori degli amici della vittima, una sorta di saluto tra gli appassionati delle moto. Il ventiduenne, studente universitario di Architettura, coltivava la passione della due ruote ed ha incrociato il suo tragico destino sulla statale 118 a Corleone, dove era diretto con gli amici per una gita fuori porta con le moto. Il giovane di Isola si è schiantato contro un trattore, per cause in corso di accertamento, morendo sul colpo. I carabinieri stanno indagando sulla dinamica dell’incidente.