A Palermo il corso teorico-pratico sulle tecniche di primo livello della procreazione medicalmente assistita
Un corso teorico-pratico sulle tecniche di primo livello della procreazione medicalmente assistita (Pma) che è servito da confronto per diverse figure che lavorano nell’ambito della sanità pubblica e privata di Palermo. Ad ospitarlo è stato oggi il Marina Convention Center di Palermo, per un evento organizzato dal centro PMA di I livello di Andrea Biondo, dal CBR della clinica Candela di Palermo e da Giovanni Ruvolo del Centro di Biologia della Riproduzione di Palermo. Il corso ha visto la partecipazione del presidente Vito Chiantera; del presidente dell’ordine dei medici, Toti Amato; di Antonio Maiorana, primario dell’Arnas Civico; di Laura Giambanco, primario dell’ospedale Ingrassia; di Tito Gueli Alletti, responsabile dell’ospedale Buccheri la Ferla; di Giulio Sozzi, primario dell’ospedale Giglio di Cefalù e del professore Ettore Cittadini, luminare della materia ginecologica. «Il corso è un approfondimento sulle tecniche di procreazione medicalmente assistita di I livello, che di solito vengono considerate di categoria minore – chiarisce Giovanni Ruvolo, embriologo – rispetto a quelle di II e III livello, più complesse. Abbiamo per questo voluto porre l’accento su questo tipo di tecniche, meno coinvolgenti per la coppia e per la donna in particolare, sia dal punto di vista fisico che emotivo e che, se applicate correttamente, possono portare ad ottimi risultati, facendo venir meno la necessità di ricorrere a un appesantimento terapeutico proprio delle tecniche superiori. È quindi un’occasione di incontro tra esponenti delle varie discipline sanitarie che ruotano intorno a una coppia, dai ginecologi ai biologi, passando per gli endocrinologi, andrologi e ostetriche». «Gli ultimi dati della letteratura dimostrano come le tecniche di I livello stiano risorgendo e quale sia la loro importanza nell’ambito dell’infertilità – spiega Andrea Biondo - siamo emozionati della presenza del professore Cittadini, pioniere della tecnica di procreazione medicalmente assistita in Italia, con la prima nascita nel 1984. L’inseminazione intrauterina è una tecnica che, sia per linee guida che per legge, ha una grande importanza, grazie alla riduzione dell’impatto farmacologico ed economico sulle pazienti, tramite l’utilizzo, in un primo step, delle tecniche più semplici e lineari». A intervenire anche Barbara Cittadini, presidente di AIOP Sicilia, l'associazione dell'ospedalità privata: «Sono felice che venga data una prospettiva di futuro ad una storia che, in Italia, è iniziata grazie all’impegno, alla passione ed alla tenacia di mio padre, che è riuscito a creare una scuola e un movimento attorno a sè che ha raccolto un testimone che va custodito e coltivato, soprattutto, oggi che i problemi della infertilità sembrano avere una ingravescenza che colpisce sempre più persone, le quali vanno aiutate a potere vivere il dono della genitorialità». Apprezzamenti anche dal Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri: «Si tratta di un corso molto importante, il primo che mette insieme specializzazioni differenti, non soltanto in ambito ginecologico ma anche in ambito biologico, perché il tema della procreazione medicalmente assistita è un tema sociale, che investe una generazione che sceglie di avere bambini in età sempre più avanzata». Per il presidente del corso, Vito Chiantera «il problema dell’infertilità e della procreazione oggi coinvolge migliaia di donne, anche a causa della tendenza di fare figli sempre più in tarda età, e ritengo fondamentale che una regione come la Sicilia sia in grado di dare risposte concrete a questo fenomeno. Il corso è un primo grande passo, un modo per introdurre i giovani specialisti alle tematiche della procreazione medicalmente assistita, una branca di grande rilevanza, ma che richiede una dedizione assoluta e grande serietà nel trattare dei temi delicati, che fanno la differenza tra una famiglia felice e una senza figli». «Credo che quella di oggi sia un’iniziativa notevole, che consente un confronto a tutti i livelli, dal settore ospedaliero a quello universitario, passando per il privato. Discutere globalmente e collettivamente, in un evento con un’affluenza così importante, di tematiche significative come quella delle tecniche di PMA di I livello è, a mio avviso, fondamentale», ha concluso il professore Ettore Cittadini.