«Il prossimo anno il parco Libero Grassi a Palermo sarà aperto». Lo ha detto l’assessore comunale Maurizio Carta questa mattina nel corso della commemorazione dell’imprenditore ucciso 33 anni dalla mafia. «La firma del decreto della Regione permette di avere la certezza dell’appostamento delle risorse che è stato fatto un cambio di capitolo. Ormai siamo pronti. La ditta è stata individuata, ormai è un problema di piccoli problemi burocratici ed entro settembre si consegnano i lavori - ha aggiunto l’assessore -.Già i nostri uffici sono al lavoro con l’associazione per fare quelle modifiche che faranno in modo che a completamento della bonifica il parco sia pronto ad accogliere i visitatori. Questo è un progetto di bonifica, noi vorremmo anticipare il più possibile la fruizione di questo luogo». Le condizioni pessime della zona che deve accogliere il parco sono state denunciate in questi giorni dal gruppo Adorno che aveva mostrato come gran parte dell’area è invasa da carcasse di auto e da spazzatura. «La prossima settimana - ha detto l’assessore Pietro Alongi - abbiamo programmato un sopralluogo per mettere i new jersey ed bloccare il transito di auto e camion che entrano nella zona e abbandonano i rifiuti. Il cantiere non appena aperto renderà più protetto il luogo». Per i figli di Libero Grassi la vicenda del parco non è chiusa. «Si hanno buone notizie sulla bonifica del sito. Sono due cose ben diverse, il parco sarà una dura lotta da fare dopo - dice Alice Grassi la figlia dell’imprenditore - Adesso le somme ci sono di nuovo perché si erano perse e sono state rimesse a bilancio. Speriamo di finire prima. L’assessore ha detto che vogliono iniziare a settembre speriamo che sia vero. Stavolta sembra che sia vero che inizia la bonifica e che si agganci subito dopo il progetto di trasformazione in parco urbano perché se succede come la volta precedente che c’è un vuoto e viene di nuovo abbandonato in due secondi torna ad essere discarica. Lo vediamo cosa succede in quel sito». Sulla commemorazione di stamattina in via Alfieri, sul luogo del delitto, l'esponente del Pd Cleo li Calzi (di recente eletta nell'esecutivo nazionale della Conferenza delle Donne Democratiche) ha pubblicato un post su Facebook, nel quale dice che «la storia di Libero Grassi parla non solo di pizzo e mafia, ma anche anche di solitudine ed isolamento e di scelte di libertà. L'insegnamento di Libero Grassi è stato proprio la scelta di essere libero e di fare libera impresa senza avere la mafia come socio. Libero era un imprenditore, ma anche un fine intellettuale che ha portato avanti tante battaglie sui diritti, senza mai scegliere di voltarsi dall'altra parte. Anche se intorno a lui in troppi lo facevano. Ed è nel valore della presenza, della partecipazione, della non indifferenza che sta il solco tra chi osteggia la mafia nella quotidianità e chi ne permette il perpetuarsi, tra chi si attiva ogni giorno per affermare diritti e chi non crede di essere parte della soluzione». Foto dal post di Cleo Li Calzi