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Arriva il picco di caldo, bollino rosso in 19 città: in Sicilia la colonnina tocca 38 gradi

Salgono i ricoveri degli anziani. Afa e solitudine riempiono le corsie. Studio pubblicato su Nature Medicine: nel 2023 in Europa 47.690 decessi per le temperature roventi, quasi 1 su 4 (12.743) si è verificato in Italia

Caldo in città - milanesi e turisti si rinfrescano a causa dell’alta temperatura nella fontana di piazza Castello a Milano, 9 agosto 2024. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

Non si allenta la morsa del caldo sull’Italia. La settimana di Ferragosto si preannuncia bollente, con temperature, specie sulle regioni tirreniche e su Sicilia e Sardegna, diffusamente oltre i 36-38° C e picchi di oltre 40 gradi in alcune aree della Sardegna. A rendere ancora più insopportabile il caldo ci penserà anche l’afa che caratterizzerà i prossimi giorni.
Il sistema di monitoraggio del ministero della Salute ha già segnalato un’impennata dei bollini rossi. Mercoledì 14 agosto la colonnina di mercurio salirà ancora e si conteranno 22 città a bollino rosso e 5 gialle. In vetta al Monte Bianco la temperatura dell’aria è rimasta sopra lo zero per 33 ore di fila. Allerta gialla per il maltempo oggi in Piemonte, Valle d’Aosta e Alto Adige. Emergenza incendi in Grecia, con evacuazioni in 11 località dell’Attica.

In queste condizioni di caldo estremo, i rischi di effetti negativi sulla salute si estendono anche alle persone sane, ricorda il ministero della Salute. A rischiare di più, però, sono soprattutto i sottogruppi a rischio, come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche.
«Penso a quei pazienti con scompenso cardiaco, malattia renale cronica, insufficienza respiratoria o diabete», spiega Dario Manfellotto presidente Fondazione Federazione delle Associazioni Dirigenti Ospedalieri Internisti (Fadoi).
Non è però solo la malattia ad aumentare i rischi in condizioni di caldo estremo. Le condizioni sociali possono rappresentare un fattore ulteriore. «In certi casi, il nucleo familiare può venire meno. Gli anziani, rimasti soli, non vengono spronati. Molti hanno anche una certa dipendenza a svolgere attività quotidiane, tipo fare la spesa, lavarsi, prendere le medicine, o ricordarsi di bere», sottolinea Manfellotto.
«Non dimentichiamo poi che chi vive condizioni di povertà e disagio, che è soggetto più facilmente a scompensi».
La solitudine può incidere anche sui tempi di dimissione. «L’anziano ricoverato e solo, d’estate ha meno possibilità di ritornare a domicilio. Purtroppo però l’aumento dei giorni di ricovero è associato anche a un aumentato tasso di complicanze», aggiunge Francesco Dentali, presidente della Società Scientifica Fadoi.
In ogni caso, occorre rivolgersi al pronto soccorso solo se strettamente necessario, raccomanda il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici Filippo Anelli.
«L’accesso va riservato nei casi in cui serve un approfondimento specialistico», dichiara Anelli. Anche per evitare i rischi connessi a Covid-19, visto che «siamo in una fase in cui il Covid sembra rialzare la testa».
Inoltre, per i sintomi associati al caldo il più delle volte «bastano poche terapie, come l’assunzione di paracetamolo o una buona idratazione», senza dover recarsi in ospedale, aggiunge Anelli, che consiglia di rivolgersi al medico di famiglia in caso di malessere legato alle alte temperature.
Intanto, uno studio coordinato dall’Instituto de Salud Global de Barcelona pubblicato su Nature Medicine ha stilato un bilancio dei decessi connessi al caldo in Europa durante l’estate del 2023, l’anno più caldo mai registrato. Sono stati 47.690 e quasi 1 su 4 (12.743) si è verificato in Italia; solo dietro Spagna (8.352) e Germania (6.376). La cifra, però, che sarebbe potuta essere dell’80% più alta senza l’adozione di misure di contrasto delle ondate di calore.
«Siamo meno vulnerabili al caldo rispetto all’inizio del secolo, probabilmente come risultato del progresso socioeconomico generale, del miglioramento dei comportamenti individuali e delle misure di salute pubblica, come i piani di prevenzione del caldo attuati dopo l’estate da record del 2003», ha affermato la prima firmataria dello studio, Elisa Gallo.

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